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Restaurata San Maiolo

Il WWF, con l'aiuto di alcune aziende del paese, ha ripristinato l'antica chiesetta votiva dedicata a San Maiolo, risalente addirittura al 1500.
Cuggiono - Restaurata San Maiolo

Un’antica chiesetta votiva, dedicata a San Maiolo, risalente addiruttura al 1500, lasciata, negli ultimi anni, all’incuria: “Non potevamo lasciare un luogo così centrale di Cuggiono abbandonato - ci spiega Mariateresa Benedetti, presidente del WWF - così abbiamo chiesto un aiuto ad alcune ditte del paese (Adamantino, GL di Luigi Gulino, Arredamenti Vener, Clavenna Impianti, Colorificio Rossi Service, Bevex) per ripristinare questo luogo di devozione”. Da inizio febbraio il via ai lavori: rifacimento del tetto, nuovi intonaci e ritinteggiatura come nei colori originari. L’area, di proprietà comunale, è ora videosorvegliata e verrà aperta al culto tutti i fine settimana grazie all’aiuto di alcuni privati cittadini.

VITA DI SAN MAIOLO
Maiolo (mayeul in francese e maieul in occitano,dal latino magni oculi= grandi occhi)
nacque a valensole (alta provenza) nel 910 circa famiglia di liberi proprietari terrieri che dovette lasciare il villaggio natale per le continue guerre tra i feudatari locali.
Entrato nel clero di Macon, studiò a lione e divenne canonico nella sua città.
Nel 940 circa si fece monaco a cluny dove, nel 948, il vecchio abate aimaro lo volle suo in buone relazioni con adelaide, sorella del duca di borgogna corrado il pacifico e dal 962 moglie dell'imperatore ottone I,ebbe la possibilità di influire nelle decisioni politiche di ottone e del figlio ottone II, intervenendo anche in vicende private della famiglia imperiale.
Rifiutò per due volte il seggio papale, offertogli dagli imperatori tdedeschi, ritenendo che fossepiù utile occuparsi della sua abbazia, ne aumentò il prestigio, ne ampliò possessi, rendendola il maggior centro benedettino del suo tempo, esente dalla dipendenza da ogni autorietà religiosa o laica, eccetto che da quella del papa.
Fu in buoni rapporti anche con ugo capeto, re di francia, che acconsentì di aggregare a cluny alcune abbazie esistenti nelle sue terre. Uomo di grande cultura, nel lungo periodo in cui fu abate lo scriptorium di cluny fu assai attivo, diffondendo la spiritualità e gli usi cluniacensi in molte regioni d'europa.
Compì numerosi viaggi per visitare i propriati dipendenti da cluny e per riformare monasteri che, pur non dipendendo da cluny, chiedevano il suo aiuto. In uno di questi viaggi non solo riformò, ma praticamente ricostruì il monastero longobardo di san pietro in pavia che divenne il maggior centro cluniacense italiano.dopo la sua morte il monastero fu a lui dedicato. Nella chiesa è visibile un ciclo di affreschi a lui dedicato. Chiamato da ugo capeto a riformare l'abbazia di saint denis, presso parigi, maiolo morì lungo la strada, a souvigny, in alvernia, una delle principali dipendenze di cluny, 1'11maggio 994 e vi fu sepolto.
Il suo culto fu diffuso soprattutto dai cluniacens. Nel 1095, papa urbano II, ex cluniacense, si recò a souvigny e fece spostare i resti di maiololo dal pavimento sull'altare. Per il diritto canonico del tempo ciò equivaleva ad una canonizzazzione.

IL CULTO DI SAN MIOLO A CUGGIONO
E' assai probabile che vi sia giunto attraverso il priorato padregnano, dipendente da voltorre, anche a Robecco sul Naviglio. Sia Robecco che cuggiono sono sul tracciato dell'antica via ticinesis che collegava Pavia al Lago Maggiore e alla Levantina ricca di insediamenti cluniacensi. Ignorata da Goffredo da Bussero, cronista milanese del sec. XIII, che scrisse un catalogo degli edifici religiosi esistenti in diocesi di Milano, la cappella cuggonese di san maiolo è invece segnialata nel verbale compilato in occasione della Vista pastorale di San Carlo Borromeo a cuggiono nel 1570.
Nel 1779 l'arciprete Giovanni Battista Maini scrisse che fu costruita perché “si dice che in questo giorno (11 maggio) sia venuta in cuggiono una brinata la quale ha desolato tutto il paese “.per sconiugare il ripetersi di una simile sciagura, in tempi in cui l'agricoltura era praticamente la sola fonte di sostentamento, i cuggonesi si sarebbero rivolti a Maiolo. Non precisando però l'anno in cui sarebbe avvenuto il fatto e il nome dei testimoni, l'affermazione ha poco valore storico.
Una lapide ricorda che l'edificio fu ricostruito nel 1598 dal prete Giovanni Battista Carisi. Nel 1760 fu restaurata da carlo Carisi che fece apporre il quadro dell'addolorata tuttoraq esistente. I carisi intervennero ancora nel 1776. Il piccolo edificio seguì poi le vicende dei beni di questa famiglia finendo in proprietà ai Clerici. Nel 1881 i Cislaghi-pedetti ottemnero di poterla restaurare, girandone l'orientamento. Diventa proprietà comunale in seguito all'acquisizione del
giardino dei Clerici, fu restaurata nel 2014, 1020° anniversario della morte di Maiolo.
Cuggiono, 3 maggio 2014.

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