E' nata “Inveruno in vetrina”, l’associazione che riunisce l’80% dei commercianti, liberi professionisti e piccoli artigiani del paese, insieme sotto un unico logo e un unico scopo, che è quello di riportare folklore e voglia di stare gli uni con gli altri ad Inveruno, di vivere il paese e la piazza e di tutelare e rivitalizzare il tessuto commerciale, che negli ultimi anni ha subito i duri colpi della grande distribuzione. “Ci siamo confrontati tra alcuni commercianti e abbiamo capito che era il momento giusto per agire, quindi abbiamo coinvolto i restanti, che hanno aderito con grande entusiasmo – commenta Stefano Vergani, il presidente – Avendo bene chiaro il nostro motto “Inveruno è viva, viviamola!”, vogliamo riportare la gente in piazza, senza che per fare gli acquisti ci si debba spostare di qualche chilometro per andare a chiudersi in un centro commerciale. Il nostro è già un centro commerciale, all’aperto, dove puoi arrivare davanti al negozio che ti interessa direttamente in macchina”. Già più di 150 sono gli aderenti all’iniziativa, tutte piccole realtà di paese: “Abbiamo evitato accuratamente di chiedere alla grande distribuzione, perché esulano dal nostro intento”. Nata da poco, ma con già un direttivo attivo, composto oltre che da Vergani, da Lorenzo Cesana, vicepresidente, Patrizia Belloli, segretaria, e 20 membri consiglieri, hanno già molte iniziative che bollono in pentola: “Inizieremo a farci conoscere alla fiera di Sant’Angelo, dove avremo uno stand ufficiale, e distribuiremo la ‘fidelity card’, che dà diritto a sconti, gadget o quant’altro in seguito a degli acquisti presso i nostri esercizi. Poi, proseguiamo con una festa in piazza l’8 giugno, con tanto di musica, stand e giochi per bambini; mentre a luglio, abbiamo in programma un’altra festa ma pensata proprio per bambini e famiglie... Insomma, di carne al fuoco ce n’è tanta, vogliamo che Inveruno torni a rivivere, a pullulare di gente. Seguiteci su facebook, dove abbiamo la pagina Inveruno in Vetrina, costantemente aggiornata: ne vedrete delle belle”.

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