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Attenzione per la Carapelli

Inveruno - Piazza San Martino a festa

La Carapelli – Firenze SpA, azienda la cui gestione tipica consiste nella produzione, nella trasformazione e nella commercializzazione dell’olio d’oliva, prodotto che caratterizza, per eccellenza, la nostra cara e salutare dieta mediterranea, sta passando attraverso un grave momento di crisi, soprattutto per quanto concerne il sito produttivo di Inveruno. La Carapelli è una controllata del gruppo spagnolo Deoleo, multinazionale che risulta, attualmente, essere insolvente per 600 milioni di euro. Nell’azienda olearia toscana, che controlla anche i marchi Bertolli e Sasso, è attualmente in corso un processo di delocalizzazione e razionalizzazione del ciclo produttivo, che ha condotto alla chiusura dello stabilimento di Voghera nel 2012, all’esternalizzazione in Spagna di parte della produzione destinata agli USA e all’annuncio dell’AD di ridurre il numero degli stabilimenti da quattro (Inveruno e Tavarnelle in Italia; Alcolea e Andujar in Spagna) a due, preferibilmente uno in Italia e uno in Spagna. Lo stabilimento di Inveruno è già stato vittima di questa situazione tempestosa, con la perdita di 14 posti di lavoro tra il 2009 e il 2013 e con 29 lavoratori in cassa integrazione in deroga, la quale scadrà il 27 aprile 2014. La conferenza stampa, tenutasi presso il comune di Inveruno in data 22 marzo, si è concentrata, dunque, sull’incertezza occupazionale, sulla crisi di un tale sito produttivo in Italia e sulla tutela del made in Italy. A tali propositi, sono intervenuti, in ordine, oltre al candidato sindaco di “Rinnovamento Popolare” Sara Bettinelli, il Consigliere regionale Onorio Rosati, l’Onorevole Eleonora Cimbro e l’Eurodeputato Antonio Panzeri.
Rosati assicura che la regione Lombardia si farà promotrice nel suggerire soluzioni per la continuità produttiva; infatti, nel consiglio regionale che si terrà il prossimo martedì, verrà affrontata anche la questione del made in Italy. Inoltre, sarà proposta una riforma della legge sulla competitività: l’accordo prevede l’abbattimento dei costi, con lo scopo di rendere più attraente il territorio e di evitare che le aziende già presenti fuggano. Il Consigliere aggiunge, infine, che “sarebbe bello creare un salario minimo a livello europeo, per impedire delocalizzazioni legate al minor costo del lavoro”.
L’On. Cimbro ha portato la questione della Carapelli al Parlamento nazionale. “E’ importante l’attenzione che il candidato sindaco sta dedicando a questo tema territoriale” – afferma all’inizio del suo intervento. L’On. ha presentato un’interpellanza rivolta ai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Sottolinea la mancanza di un piano industriale, elemento fondamentale sul quale poter ragionare circa il futuro dell’azienda. “La battaglia comune” – dichiara – “è lottare affinchè entrambe le sedi di Inveruno e Tavarnelle restino aperte”. “Il Ministero ha scritto il suo impegno” – aggiunge – “perciò abbiamo la garanzia che, nelle prossime settimane, verrà predisposto un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte. L’impegno, inoltre, non riguarda solo l’emergenza occupazionale, ma anche il futuro dell’azienda”.
Infine, l’Eurodeputato Panzeri ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione europea, chiedendo la formazione di un tavolo in sede europea fra l’azienda e le rappresentanze sindacali italiane e spagnole, oltre che l’intervento del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG). Egli evidenzia, infine, che “Non dobbiamo dimenticare che la produzione e la commercializzazione dell’olio d’oliva costituiscono un asse portante dell’industria alimentare italiana, soprattutto in vista dell’Expo 2015”.
L’auspicio del candidato sindaco Bettinelli, in caso di elezione, è una concreta collaborazione con le minoranze, anche e soprattutto per affrontare insieme la questione Carapelli, che tocca tutti da incredibilmente vicino.

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