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Tre nuove mostre in ospedale

Izumi Fujiwara, Eugenio Cerrato e gli studenti del Liceo Artistico “Carlo Dell’Acqua” di Legnano. Le opere sono state inaugurate oggi al 'Civile'. L'arte entra in corsia.
Legnano - Tre nuove mostre in ospedale

Tre nuove mostre all’Ospedale di Legnano. Sono quelle di Izumi Fujiwara, Eugenio Cerrato e gli studenti del Liceo Artistico “Carlo Dell’Acqua” di Legnano, inaugurate oggi, lunedì 16 dicembre, al nosocomio di via Papa Giovanni Paolo II.

GLI ARTISTI E LE LORO STORIE

- Izumi Fujiwara nasce nel 1975 a Yamaguchi in Giappone. Si è laureata in Graphic Design presso la Tama Art University di Tokyo nel 1999. Muove i primi passi nel mondo della Slam poetry di Tokyo e lavora come assistente fotografa in una grande azienda.
Nel 2002 lascia la metropoli. Per due anni viaggia con la bicicletta in Giappone, cimentandosi in lavori stagionali agricoli e nella pesca. Verso la fine del 2003 arriva per la prima volta in Italia per turismo e comincia a dipingere.
Si stabilirà definitivamente a Milano nel 2008. In Italia collabora con compagnie teatrali per la realizzazione di scenografie, propone laboratori di pittura, realizza grandi murales, crea illustrazioni per libri e espone i suoi quadri in mostre personali. Dal 2008 propone esibizioni e laboratori di live painting per i bambini delle scuole materne e nel 2010 ha presentato il suo progetto al Festival di Teatroper Ragazzi Via Paal di Gallarate. Nel 2010 fonda insieme a Michele Cafaggi l'associazione culturale “Fresche Frasche”. Attraverso l'associazione ha organizzato presentazioni di libri, corsi di calligrafia, mostre e spettacoli teatrali. Pubblica un libro illustrato per ragazzi dal titolo “Il Mago delle Bolle” (Edizioni Corsare) con testi di Elisabetta Jankovic. Collabora stabilmente alla creazione delle scenografie degli spettacoli prodotti dall'associazione: spettacoli che negli ultimi anni sono stati rappresentati in Italia, Francia, Belgio, Grecia, Svizzera e Giappone. Per l’Ospedale di Legnano ha realizzato un’opera “site specific”: una barca di fantasia, del sogno e del futuro, della lunghezza di sei metri, realizzata con colori acrilici su legno. In esposizione anche sagome in legno dipinte e dipinti su carta ad acrilico.

- Eugenio Cerrato nasce a Gravellona Toce nel 1947. All’età di sei anni lascia con la famiglia il paese d’origine per stabilirsi definitivamente a Oleggio. Conseguita la maturità classica, intraprende studi di Scienze politiche che interromperà per aiutare i genitori nell’attività commerciale da loro intrapresa. Lettore di testi classici e contemporanei e profondo conoscitore di storia dell’arte, con il supporto di una non comune manualità, Cerrato inizia il suo percorso creativo in giovane età. A oggi sono oltre quaranta le esposizioni allestite, nella maggior parte personali. All’Ospedale di Legnano presenta “In – Forma” Le dieci opere in mostra rappresentano, in sintesi, il percorso creativo di Cerrato. Con il titolo “In – Forma”, l’artista accomuna lavori storici a recenti creazioni, sottolineando ironicamente come per concepire un’opera d’arte sia indispensabile tanto l’aspetto concettuale quanto quello manuale. La varietà dei materiali usati da Cerrato, quali differenti varietà di legno, cavi d’acciaio, attrezzi artigianali come pinze, cacciaviti, tronchesini o d’uso domestico (dai coltelli alle forchette, agli apriscatole) sono il frutto di oculate scelte tematiche che hanno il fine di rappresentare, anche con tagliente e raffinata ironia, sottili trame psicologiche unite a simbologie di elementi universalmente conosciuti, a tratti contaminati dall’irriverente intelligenza dissacratoria dell’autore. I titoli sono un altro elemento forte delle sue opere, nascono da colte incursioni letterarie tanto da diventare una indispensabile chiave di lettura del lavoro compiuto: si va da “My big apple” a “OGM il frutto della libertà”, da “Trappola per la mente” a “Alla ricerca dell’uovo perduto”, a “Tensione monocromatica”. Altresì la nettezza delle scelte cromatiche risulta un ulteriore fattore di unicità stilistica, tanto da rendere le opere di Cerrato inequivocabilmente riconoscibili nel panorama dell’arte contemporanea.

- Disegni realizzati dagli studenti del Liceo Artistico “Carlo Dell’Acqua” di Legnano. I disegni esposti evidenziano due mondi dell’arte diversi tra loro, proprio per coinvolgere le diverse tipologie di persone che quotidianamente frequentano questo luogo. Troviamo un approfondimento sulle opere classiche che gli studenti del triennio hanno realizzato attraverso la loro espressività personale. Sculture famose di Gian Lorenzo Bernini e Antonio Canova sono state rivisitate secondo il gusto personale, dando molta importanza ai volumi plastici. I disegni di Luca Della Foglia, Alessio Lombardi, Giulia Parini e Andrea Prandoni sono stati realizzati in Discipline Plastiche con la Professoressa Claudia Canavesi. Per gli appassionati dell’arte “più sperimentale” vi è anche una proposta di disegni realizzati durante le ore di Educazione Visiva, dove lo stimolante obiettivo è quello di riuscire a capire come funziona il sistema percettivo dell’uomo. Sono presenti elaborati dove emergono giochi optical o composizioni di soggetti date da segni diversificati tra loro. I disegni di Giacomo D’Alcamo, Giada Ferraro, Alessandra Lombardo e Andrea Prandoni, Matteo Trivellato e altri studenti in Educazione Visiva sono stati fatti con la Professoressa Annalisa Mitrano. - Il segno e la scultura. L’esercizio grafico vuole analizzare, rilevare ed esaltare la bellezza dei corpi scultorei in marmo, che prendono vita attraverso la perfezione della tecnica e la capacità di cogliere l’aspetto umano ed emotivo dei soggetti. I disegni, monocromi per accentuare le forme plastico-scultoree, sono stati realizzati a matita, pastelli e penna bic. - Colore e percezione
Prevale lo studio e l’analisi della percezione del nostro cervello in relazione a determinate forme. La presenza di punti, linee, segni disposti in determinati modi, crea associazioni che il nostro sistema percettivo decide di riconoscere secondo schemi specifici facilmente identificabili, dando così vita ad esperimenti grafici spesso creativi ed interessanti. I disegni sono stati realizzati con pastelli, pennarelli, pantoni, chine e colori acrilici.

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