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'Fabbriche e memoria'

Oltre trecento scatti e una sessantina di pannelli per raccontare con immagini e testi la storia e l’archeologia industriale di quella fetta di territorio lombardo fra l’Olona e l’Adda caratterizzata dalla presenza, sin dalla seconda metà dell’Ottocento, di fabbriche che hanno modificato il paesaggio naturale dei luoghi.
Legnano / Eventi - La mostra 'Fabbriche e memoria'

Oltre trecento scatti e una sessantina di pannelli per raccontare con immagini e testi la storia e l’archeologia industriale di quella fetta di territorio lombardo fra l’Olona e l’Adda caratterizzata dalla presenza, sin dalla seconda metà dell’Ottocento, di fabbriche che hanno modificato il paesaggio naturale dei luoghi. È questo il fulcro di “Fabbriche e memoria”, la mostra curata dalla storica di archeologia industriale Renata Castelli e dagli architetti Antonella Checchi, Graziella Clementi e Luisa Pagani che rientra nel programma delle iniziative del Centenario di Legnano Città e che sarà ospitata nello spazio vetrato di Palazzo Rosario Livatino.

“Fabbriche e memoria” è una mostra che ripercorre alcune tappe del percorso di trasformazione del paesaggio lombardo, a partire dai segni lasciati dalle famiglie di pionieri del cotone che, tra Ottocento e Novecento, con i loro impianti industriali, case per i lavoratori, convitti, scuole e ospedali, hanno contribuito al cambiamento della storia economica e sociale lombarda. Cuore della trasformazione è stata la Valle Olona insieme con le città di Gallarate, Busto Arsizio, Castellanza e Legnano. In questo contesto Legnano, divenuta “Città” nel 1924, vide nell’Ottocento un particolare sviluppo, con la presenza di grandi insediamenti industriali, di una classe imprenditoriale di origine borghese, di un paternalismo che avrà senza dubbio un ruolo nel contenere i conflitti sociali, che pure non mancheranno. Legnano, nel corso dell’Ottocento, vide anche la nascita dell’industria meccanica che andrà ad affiancare quella tessile, presente sul territorio da molti decenni. Un percorso, quello della Città, che si può sinteticamente racchiudere nei tre elementi che costituiscono il sottotitolo della mostra: acqua, cotone e ferro.

“Fabbriche e memoria” è esposizione non ospite, ma, a tutti gli effetti, “padrona di casa” a Legnano -dichiara Guido Bragato, assessore alla Cultura. Del resto, come potrebbe essere diversamente per una mostra che, per buona parte, riguarda Legnano e le imprese che l’hanno fatta grande? Una mostra sulla storia produttiva del nostro territorio nella parte più iconica del Palazzo, lo spazio a vetri con le rampe di accesso agli uffici dove immagini e pannelli accompagneranno i visitatori dall’ingresso ai piani superiori, rappresenta un’ottima occasione per valorizzare le potenzialità di questo edificio che, da poche settimane, l’amministrazione comunale ha intitolato al “giudice bambino”. Ripercorrere un capitolo importante della storia e dell’archeologia industriale è, quindi, anche un invito a visitare un edificio realizzato per ospitare gli uffici giudiziari dove sorgeva il cotonificio Dell’Acqua, perché su quel passato poggia il nostro presente».

Riportare l’attenzione sul patrimonio architettonico industriale, come fa questa mostra, diventa così l’occasione per riscoprire importanti e significativi “depositi della memoria”, ma anche riflettere sulla trasformazione, a volte violenta, del paesaggio per una effettiva politica di salvaguardia, oggi necessaria più che mai.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’associazione Testimonianze Tecnico Storiche del Lavoro nel Legnanese, con la cooperativa Scelag di Gerenzano, il Comitato Regionale UNPLI Lombardia APS.

La mostra sarà visitabile fino al 15 dicembre da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12.30; il lunedì, martedì e giovedì anche dalle 14.30 alle 17; il sabato dalle 9 alle 12.30.

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