Milano / Malpensa
"Grazie a tutti ho superato un tumore"
- 25/10/2013 - 15:03
- Castano Primo
- Salute
Il ritorno alla vita dopo la grande paura. Il buio che piano piano diventa luce e ti da la forza di guardare al futuro con il coraggio necessario e la giusta determinazione. “Grazie a tutti. Grazie alla mia famiglia, ai parenti, agli amici e poi un ringraziamento davvero speciale ai medici” – Se oggi Ciro Chirico può sorridere di nuovo il merito è suo , ma anche e soprattutto di ciascuno di loro. “Il calore e l’affetto che mi hanno dimostrato è stato fondamentale – la voce rotta dall’emozione, il cuore che batte quasi a mille ricordando quegli istanti terribili – Mi sono sempre stati vicini. Se mi guardo indietro vedo la preoccupazione che però in un attimo si trasforma in complicità e voglia di lottare insieme”. La storia del castanese Ciro ha inizio nei primi giorni di settembre: è appena rientrato dalle ferie estive quando capisce che c’è qualcosa che non va nelle sue condizioni di salute. “Non avevo particolari sintomi – racconta – ma un “campanello d’allarme” è stato il fatto che facevo fatica a scrivere normalmente i numeri sul foglio di carta. Non ci dai subito importanza, pensi che sia solo un problema passeggero, poi mia moglie mi ha convinto affinché facessi dei controlli”. Prima la visita dal medico di famiglia, quindi gli accertamenti più approfonditi in ospedale a Cuggiono e qui il personale sanitario capisce che la situazione è più seria del previsto. Non c’è tempo da perdere, bisogna intervenire, così il castanese viene mandato immediatamente al nosocomio di Legnano. ”La diagnosi è stata terribile – continua – Avevo un tumore al cervello (6 centimetri e mezzo di profondità). Quando me l’hanno detto, mi è passata davanti tutta la mia vita, ero spaventato, credevo di non riuscire a farcela, invece grazie ai familiari, ai parenti, agli amici ed ai dottori del “Civile” alla fine è andato tutto bene”. Ciro, dopo l’operazione è rimasto per 20 giorni ricoverato in ospedale, mentre adesso è nuovamente a casa. Dovrà rimanere sotto controllo, ma già l’essere nella sua abitazione è importante. “Sono tornato a fare quello che facevo prima – conclude – Voglio ringraziare ancora la mia famiglia, mia moglie Angela, le mie figlie Serafina e Mariella, quindi i miei generi Gianluca e Luca. Poi le mie due nipotine Lucrezia e Cecilia e i miei fratelli e sorelle Giovanna, Vincenzo, Carmine, Carlo, Laura, Anna, Angela e Livia. Ancora Marino, un collega di lavoro che mi è sempre stato accanto e infine i medici che mi hanno curato, persone eccezionali: il dottor Galante e l’intera equipe dei reparti di Neurologia e Neurochirurgia dell’ospedale di Legnano, sono stati un punto di riferimento importante”.
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