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domenica 28 luglio 2024 | ore 06:21

'Super' Roma: prima da sola

Quinta vittoria di fila in cinque partite per i giallorossi, ora primi in solitaria. Tre punti anche per Inter, Juve, Lazio e Parma. Solo pari per Napoli, Milan e Torino.
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La prima sfida del turno infrasettimanale di serie A termina con un’importante vittoria per 1 a 0 dell’UDINESE sul GENOA. Partita che inizia a rimettere in evidenza, dopo tanto tempo, anche se ancora a sprazzi, il bel gioco degli scorsi campionati, con la qualità e le geometrie in mediana espresse nell’incontro, con le buone prove su tutti di Allan, Pereyra e Badu, che con precisi lanci e movimenti, fanno girare in toto la squadra, trovando con continuità le punte Di Natale e Maicosuel, oltre a favorire il gioco sugli esterni, con la buona prova di Basta da registrare. Quasi sconcertante, invece, l’atteggiamento degli ospiti, che prestano un’attenzione notevole alla fase difensiva, ordinata e compattissima, rinunciando però ad ogni tentativo di attacco, con rarissimi tiri e giocate individuali e la costante di avere quasi sempre 10 giocatori dietro la linea mediana. Prima occasione per i padroni di casa, con Heurtaux e Di Natale, che su azione da calcio d’angolo, vedono intercettati i propri tentativi sottomisura da Perin e Vrsaljko, con Maicosuel, che poco dopo, su precisa verticalizzazione di Allan, sfiora una splendida rete, con un pregevole destro a giro fuori di nulla, con il solo tentativo ospite con un destro di Konate pescato da un lungo lancio di Gamberini ben sventato da Kelava, a fronte di altri due tentativi bianconeri con un colpo di testa alto di Danilo e un sinistro da posizione defilata di Di Natale. La ripresa procede sullo stesso copione del primo tempo, con i tentativi di Di Natale su punizione, Naldo di testa da corner, Allan, servito da Basta con un destro potente ma impreciso, a fronte di un solo tentativo di Bertolacci per il Genoa, stoppato dalla difesa, con l’ingresso di Muriel, subito pericoloso con una poderosa accelerazione culminata con un bel destro di poco impreciso, a dare ulteriore urto offensivo ai suoi. Di Natale, nei minuti finali, trova, grazie alla sfortunata autorete di Calaiò, il meritato gol vittoria.
Compie un inaspettato passo falso il NAPOLI, che inciampa sul proprio campo, contro il SASSUOLO, facendosi fermare sull’1 a 1. Partono fortissimo i partenopei, che, pur schierati senza ben 6 titolari, mordono subito l’incontro, trovando la rete alla prima occasione: buono scambio sulla trequarti, a liberare Pandev sul fondo, con il macedone che mette in mezzo, trovando l’impreciso rinvio di Acerbi, con Dzemaili che, di prima intenzione, colpisce trovando uno splendido e terrificante destro che vale l’1 a 0. Nasce l’idea di un match già indirizzato a favore dei partenopei, e invece, il Sassuolo reagisce immediatamente con un filtrante di Kurtic a pescare Zaza, che da posizione angolatissima trova un gran sinistro per l’1 a 1. Poi, il match vede il Napoli fare la partita, con la buona prova in mediana di Dzemaili e Inler, a chiudere e costruire gioco in avanti, senza che però gli uomini offensivi trovino lo scambio o la giocata vincente sulla trequarti, con Hamsik e Higuain opachi, anche a causa degli scarsi rifornimenti dagli esterni che spingono raramente, con i pericoli che scaturiscono da giocate individuali, con Mertens, pericoloso con un destro a giro ben sventato da Pegolo. Gli ospiti, dal canto loro, non si limitano a chiudere, attaccando con decisione dagli esterni che danno grande sfogo alla manovra e ripartono di rimessa, sfiorando la rete dopo una bella azione sul fondo di Laribi, con Zaza prima e Laribi poi, a concludere verso la porta, con Reina e Mesto strepitosi nell’opporsi sulla linea, con i seguenti tentativi da una parte e dall’altra (Kurtic su punizione di poco fuori, e di testa con Reina bravo ad opporsi per il Sassuolo), e un destro a giro fuori di Martens, una girata sottoporta di Fernandez bloccata da un Miracolo di Pegolo e un destro da fuori di Inler nei minuti finali per i partenopei,che non riusciranno però nonostante i cambi ad imporsi sul Sassuolo,con un ordinatissimo e propositivo Sassuolo, che porta a casa un meritato quanto inaspettato pareggio.
Termina per 1 a 1 la sfida tra LIVORNO e CAGLIARI. Partita tra due squadre che confermano una buona solidità difensiva e di gioco, oltre ad un’ottima gamba, che concedono molto poco agli avversari, creando nel complesso poche occasioni da rete, vista la difficoltà dei rispettivi reparti mediani di prendere il sopravvento sugli avversari. Il match viene deciso rispettivamente dal trio Emerson-Luci-Emeghara per il Livorno, con gli ultimi due a confezionare la rete dal vantaggio, con un bell’assist della punta per il centrocampista che di piatto segna l’1 a 0, al quel rispondono i sardi, con il duo Ibarbo-Naingollan, a creare - con forza e dinamismo in mediana e imprevedibilità e potenza fisica in avanti - le migliori trame di gioco e occasioni. Il colombiano timbra con il gol la seconda importante occasione per i suoi, dopo un bel tentativo precedente di Avelar, ben sventato da Bardi, con un bel destro di rapina in area, su bel cross di Perico, con l’ultima occasione per i sardi, ottimamente sventata da Bardi, a chiudere il match con un giusto pareggio.
Termina con un pirotecnico 3 a 3 la sfida tra BOLOGNA e MILAN. I primi minuti vedono i rossoneri, orgogliosi e aggressivi, iniziare con il piglio giusto l’incontro, con le buone giocate di Birsa e Robinho sulla trequarti a pescare sul movimento i tagli dei compagni nello spazio. Prima occasione e il Milan passa: Robinho riceve palla sul limite dell’area, vede l’inserimento di Poli e lo serve con uno splendido assist, con lo stesso centrocampista a colpire incrociando il destro dell’1 a 0. La stessa mezz’ala, poco dopo, disegna per Birsa, che sul fondo pennella in mezzo, dove Matri alza clamorosamente sotto porta, con il Milan che, prima vede negarsi un dubbio rigore su Robinho per poi subire, sull’unica occasione prodotta da un Bologna fino ad allora inconsistente, la rete del pari, con uno scriteriato posizionamento della retroguardia rossonera, che, su un lancio lungo del portiere, si lascia infilare facilmente da Laxalt per l’1 a 1. Il Milan cerca subito di rispondere, ancora con Robinho e Birsa che chiamano allo strepitoso intervento per ben due volte nell’arco della stessa azione Curci. A inizio ripresa, i rossoblu sorprendono tutti: tornano in campo con una determinazione folgorante, con un super Perez in mediana a mordere le caviglie avversarie e a recuperare decine di palloni, e i singoli Christodoulopoulos e Diamanti a inventare per i compagni a suon di dribbling e precise pennellate, con il primo a mangiarsi il fondo per poi pescare sul secondo palo il liberissimo Laxalt per il 2 a 1, ed il secondo abilissimo a inventare sulla trequarti, mettendo un preciso cross tagliato da sinistra, con Cristallo reattivo nel tuffo di testa che vale il 3 a 1. Il Milan, penalizzato ancora una volta dai gravissimi errori e dal pessimo posizionamento della retroguardia, tenta una razione di orgoglio, riversandosi nella metà campo avversaria, con Mexes che, da corner, colpisce la traversa, con Niang pericoloso poco dopo su punizione e in girata. Matri, servito da un lancio lungo, cerca l’assist per un compagno, con Robinho abile nel rimpallo a trovare di piatto sinistro il 3 a 2 che riapre il match. Gli ultimi palpitanti minuti vedono gli assalti del Milan premiati dalla rete all’ultimo istante di Abate, che vale un 3 a 3 che mette in evidenza ancora una volta le enormi lacune difensive della difesa rossonera, lasciando Allegri con una panchina ormai da tempo sempre più scricchiolante.
Esce vittoriosa dall’insidiosa trasferta di Verona la JUVENTUS che si impone su CHIEVO per 2 a 1. Come da previsione, i padroni di casa si mostrano ordinati e chiusi nella propria metà campo, tentando unicamente di colpire di rimessa, a fronte di un Juve, che vista la grande densità di uomini in mezzo al campo, tenta maggiormente incursioni dalle fasce laterali, con Pogba che colpisce alto sopra la traversa, con la Juve, a sorpresa a farsi male da sola, con Buffon che sbaglia il rinvio regalando palla a Sardo che trova in mezzo Théréau, abile a girare in rete l’1 a 0. La reazione ospite è veemente, con gli uomini di maggior qualità a guidare i compagni, con Pirlo che dal limite dell’area, impegna Puggioni al pari di Quagliarella con un altro potente tiro da fuori. La Juve cerca anche la testa di Illorente come possibile soluzione al rebus gialloblu, con il tentativo che è però debole, a fronte di un Chievo costantemente schiacciato, costretto a capitolare ad inizio ripresa, dove l’ennesimo cross, questa volta di Pogba, premia gli sforzi ospiti, con Quagliarella che, dopo il primo colpo di testa sventato dall’ottimo Puggioni, insacca sulla ribattuta l’1 a 1. Poi accade l’episodio che accenderà le polemiche, con il gol regolare di Paloschi su tiro deviato di Théréau annullato per fuorigioco, con gli ospiti che continuano ad attaccare, tentando la via del gol con numerosi tiri da fuori a firma di Marchisio in due occasioni e Chiellini, con l’ennesimo cross del positivo Pogba, a punire i veneti con la sfortunata autorete di Bernardini, che vale il 2 a 1 finale.
Termina per 2 a 2 l’avvincente sfida tra TORINO e VERONA. Partita bella e dinamica tra due squadre molto propositive, alla costante ricerca della via del gol, con Cerci da una parte e Toni dall’altra, a metter lo zampino su quasi tutte le azioni pericolose, con assist e tocchi precisi per i compagni, oltre a tanta corsa e sacrificio al servizio della squadra. Continui sin da subito i batti e risposta tra le due compagini, con Bellomo a provarci da fuori, e Toni servito dalle fasce da Cacciatore (una costante i cross dal fondo per il bomber) a tentare la deviazione mancando però lo specchio. Il Toro, poco dopo, passa in vantaggio per un rigore trasformato da Cerci per un fallo di mani in area, con il Verona bravissimo nel rispondere con Gomez, che appoggia in rete una splendida sponda aerea di Toni per l’1 a 1. Simile il copione nella ripresa, affrontata sempre a viso aperto dalle squadre, con il Toro subito a colpire un palo con Meggiorini su azione da calcio piazzato battuto di Cerci, e Gomez a tentare di rispondere per gli ospiti con un tocco debole. Il successivo ribaltamento di fronte premia ancora il Toro che trova il 2 a 1, con Cerci che ribadisce in rete un sinistro mal respinto da Rafael. Poco dopo, Meggiorini, è ancora pericolosissimo con un sinistro che termina sul palo, con il Verona a provarci con insistenza. Poco dopo trova il pari su rigore per fallo su Toni realizzato da Jorginho, con i tentativi finali di entrambe le squadre che non scalfiscono più il giusto risultato finale.
Infila la quinta vittoria consecutiva la ROMA, che si impone a GENOVA con la SAMPDORIA per 2 a 0. Primo tempo dalle rarissime emozioni, con le due squadre attentissime a non concedere spazi agli avversari più che a offendere, con da segnalare l’unico tiro debole di Maicon per gli ospiti, e la più pericolosa conclusione di Gabbiadini lanciato in profondità con belle risposta di De Sanctis. Poi, nella ripresa, la Roma inizia ad accendersi alla distanza, come spesso capita in questa stagione, trovando giocate di classe da uomini inaspettati, sempre sotto il comune denominatore del trio di centrocampo: Pjanic-De Rossi-Strootman, magistrale nel far girare la squadra, con i mediani a fare da cornice alla splendida cavalcata dell’uomo che non ti aspetti: Benatia che dalla difesa, parte palla al piede in una devastante azione di sfondamento centrale, e dopo un paio di tocchi smarcanti dei compagni perfetti nelle triangolazioni, è abilissimo in caduta, a segnare di sinistro l’1 a 0. Di contro, la Samp è si volenterosa, ma dai pochi uomini di qualità in grado di riaccendere il match, con Gabbiadini spesso solo e ben marcato, gli esterni bassi a difendere e i mediani che raramente accompagnano l’azione, e il solo neo entrato Pozzi pericoloso di testa. La Roma è tremendamente cinica e converte in rete uno dei rari contropiedi orchestrati, con Totti che, in campo aperto, serve Gervinho che a tu per tu con Da Costa realizza il 2 a 0 per la meritata vittoria finale di una bella e spietata Roma.
Termina per 3 a 1 la sfida tra LAZIO e CATANIA. Inizio folgorante per i biancocelesti che vedono i propri uomini chiave in mediana particolarmente ispirati, con Candreva a macinare chilometri, assist e dribbling sulla fascia, e Ederson micidiale sulla trequarti, con la sua tecnica e fisicità, grazie ai palloni forniti tra le linee da Onazi e Ledesma. Prima importante occasione e la Lazio passa: punizione mal respinta da Andujar, Pereirinha rimette in mezzo e Ederson da due passi colpisce di destro trovando l’1 a 0. Il Catania reagisce però immediatamente, con Barrientos che raccoglie un errato disimpegno di Cana e deposita in rete di esterno sinistro la rete dell’1 a 1. La Lazio continua a fare la partita, con diverse trame di gioco a tutto campo, coinvolgendo spesso tutti gli effettivi, con Cavanda, Lulic e Candreva tra i più attivi nel tentare tiri e incursioni dagli esterni, anche se il Catania è bravo a concedere poco e a tentare di ripartire con l’ispirato Barrientos, anche se un errore etneo con un passaggio errato di Guarente a centrocampo, concede subito alla Lazio l’occasione di colpire, con Lulic, che si invola verso l’area, per poi lasciar partire un preciso destro che colpisce il palo e termina in rete per il 2 a 1. La ripresa vede il Catania attaccare con maggior continuità e con molti uomini, impensierendo con buone trame di gioco i biancocelesti, anche se Bellusci è ingenuo nel lasciare i suoi in dieci al 15esimo minuto, stendendo Onazi e procurandosi la seconda ammonizione, con il match che virtualmente si chiude qui, con La Lazio a gestire senza patemi, tentando il varco giusto per colpire, che arriva puntualmente negli ultimi minuti con il neo entrato Hernanes, che si libera sulla trequarti e scarica un preciso e potente sinistro che vale il meritato 3 a 1 finale.
Termina per 4 a 3 a favore del PARMA la pirotecnica sfida contro l’ATALANTA. L’incontro conferma a pieno la tendenza delle ultime partite delle due squadre, con grandi difficoltà difensive tuttora irrisolte, facendo venir fuori una partita spettacolare, che esalta su tutti gli attaccanti, gli esterni offensivi e i trequartisti, che si danno battaglia in un’emozionante alternanza di reti fino al 90esimo. Pronti via e dopo pochi minuti è Mesbah che ha tutto lo spazio di accentrarsi, pescando con il piede debole un destro a giro da cineteca che vale l’1 a 0. L’Atalanta reagisce immediatamente, sfruttando un lancio per Denis, che di testa serve Bonaventura, il quale lasciato solo dai centrali è libero di insaccare di destro l’1 a 1, con Cassano prima e Rosi poi, che si iscrivono del gol, il primo propiziando con un bell’assist lo splendido sinistro al volo di Parolo che vale il 2 a 1, il secondo saltando come birilli mezza difesa avversaria per poi terminare il proprio splendido coast to coast personale con un imparabile destro che si infila nell’angolo per il 3 a 1. Il Parma non si ferma e continua a banchettare nelle voragini lasciate dagli avversari sulle fasce e sulla trequarti, con Mesbah che da sinistra mette in mezzo trovando la conclusione al volo di Cassano, che termina sul palo, con Parolo abile a raccogliere la ribattuta e a scaricare in rete un chirurgico sinistro che gli vale la doppietta personale e il 4 a 1. L’incontro sembra finire qui, vista l’inguardabile disposizione della retroguardia atalantina, ma gli emiliani, non si dimostrano da meno, lasciando ricevere liberamente Denis sottoporta da un bel filtrante di Bonaventura, con l’argentino abile a scartare Mirante e a insaccare il 4 a 2. L’espulsione di Amauri complica ulteriormente la partita dei ducali, che subiscono anche il terzo gol con Livaja di testa, tutto solo a colpire in area su assist di Cigarini, con l’incontro che nonostante i tentativi finali atalantini termina qui, per l’importante e spettacolare vittoria finale del Parma.
Si chiude il turno infrasettimanale con la vittoria dell’INTER contro la FIORENTINA per 2 a 1. Partono forti i viola, che costruiscono un gioco solido e vanno in avanti con intensità, con le grandi giocate di Pepito Rossi, che pennella assist per Joaquin, grande protagonista del match dalla cui fascia scaturiscono i principali pericoli e azioni insidiose per i suoi, con la squadra che regala magie per la prima mezz’ora di gioco, con lo stesso spagnolo pericoloso (suo un diagonale fuori di nulla) a fronte di un’Inter che fatica a orchestrare un convincente possesso palla. Ecco però che a inizio ripresa, i nerazzurri si svegliano con un bel tiro di Guarin, ben sventato da Handanovic, al quale risponde Joaquin, che viene steso da Juan Jesus, ottenendo il rigore per i suoi, realizzato da Pepito Rossi per l’1 a 0. I viola continuano ad attaccare, con l’Inter che rischia su cross innocuo di Tomovic mal controllato da Handanovic e sembra inizialmente non reagire, fino quando la giocata individuale di Cambiasso cambia le sorti del match, con l’argentino che insacca il pareggio con una pregevole girata. Nonostante le rete subita la Fiorentina ci prova ancora, con Valero e Ilicic che sprecano diverse occasioni sui loro inserimenti senza palla, a differenza di Jonathan che non sbaglia per i suoi, realizzando il 2 a 1. Nonostante i tentativi viola, tra cui quello di Ambrosini sul finale, e i numerosi tentativi di contropiede dell’Inter, devastanti nei minuti finali, con splendide e rapide azioni, a dispetto dei numerosi e opachi frangenti centrali di gara il match termina qui, per la preziosa vittoria interista.
La quinta giornata si conclude con la Roma in vetta alla classifica, a due punti di distanza dal Napoli (che non sa andare oltre il pareggio contro il Sassuolo) affiancato da Inter e Juventus, entrambe vittoriose rispettivamente su Fiorentina e Chievo Verona. Bene anche la Lazio. Ancora un passo falso per il Milan con la vetta ora a ben 10 punti, che si accontenta di un altro pareggio contro un grande Bologna.

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