Milano / Malpensa
Nibali delle 'nevi'
- 26/05/2013 - 12:43
- Sport nazionale
La neve che cade, le Tre Cime di Lavaredo imbiancate quasi fosse inverno (peccato che siamo a fine maggio), gli ombrelli aperti, là tra i tifosi per ripararsi dai fiocchi e dalle gelide temperature, e il fiato che esce dalla bocca per il freddo. Vincenzo Nibali più forte di tutto; e di tutti. L'aveva detto prima dell'inizio della manifestazione "Mi sono preparato al meglio, voglio dare il massimo". E aveva aggiunto "Vincerò una tappa". Alla fine è stato di parola, anzi ha fatto molto di più. Così, oggi, si prepara ad alzare le braccia al cielo, però, adesso, non è come le altre volte. Quelle braccia su verso l'alto stavolta hanno un significato ben diverso: la vittoria del cuore, dello spirito, della forza e della costanza, il podio della volontà e della grinta, o per dirla con una semplicissima frase, "Vincenzo è il nuovo re del Giro d'Italia". "Mamma mia che Giro ha fatto Nibali". Il resto sono complimenti, applausi, congratulazioni per un corridore, un campione con la "C" maiuscola, prima ancora un ragazzo straordinario che, già, era entrato nell'albo d'oro dei grandi del ciclismo per quanto è stato capace di mostrare in questi anni, ma che ancor di più, nel 2013, l'olimpo degli dei dello sport ha accolto con orgoglio e soddisfazione. "Grande Vincenzo"... e l'Italia torna a sorridere nella sua corsa.
VINCENZO NIBALI: Era certamente tra i favoriti di questa edizione 2013; non il primo in testa alla classifica dei papabili alla vittoria finale, forse, comunque uno di quelli che avrebbe certamente potuto "dire la sua". Nibali, però, sapeva che il Giro sarebbe stato un palcoscenico importante e fondamentale nella sua già straordinaria carriera, così fin dal primo giorno ha cercato di non lasciare per strada volate, attacchi, riprese, lavoro di squadra, ecc... che avrebbero potuto essere decisivi per la classifica finale. La maglia rosa è arrivata all'ottava tappa e da lì in poi non l'ha più mollata. Sempre davanti, sempre in testa a quella manifestazione che è il sogno da bambino di qualsiasi corridore. Vincenzo, però, non si è limitato a difendersi ed a difendere il primato, giorno dopo giorno Vincenzo ha messo alle strette i suoi avversari, facendoli cadere praticamente uno ad uno (dai maggiori protagonisti, attesi alla vigilia, fino agli outsider usciti nel corso della competizione). Anche due traguardi tagliati in testa (la tappa Mori - Polsa), il più bello ieri pomeriggio: le Tre Cime di Lavaredo, dove neanche la neve e le temperature tipicamente invernali lo hanno bloccato. E, oggi, Brescia lo attende, pronta a festeggiarlo come si festeggia un campione.
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