Milano / Malpensa
L'oratorio apre coi volontari
- 19/03/2013 - 16:58
- Nosate
E' passato esattamente un anno da quando, nel marzo del 2012, denunciavamo l’intrusione di ragazzi nel perimetro dell’oratorio, senza adeguato permesso e in orario notturno. In quell’occasione, ci era stato assicurato che la Comunità Pastorale di Santa Maria in Binda si sarebbe attivata per evitare lo spiacevole inconveniente. E, difatti, gli ‘ingressi non autorizzati’ sono cessati, provvedendo alla chiusura di tutti gli accessi alla struttura. Non ha, invece, visto la luce per ora il progetto di mantenere aperto l’edificio in orario pomeridiano oppure le domeniche: vuoi perché la parrocchia si è trovata a dare la precedenza ad altre questioni, vuoi per mancanza di collaborazione da parte dei cittadini nosatesi. Rimane il fatto che l’oratorio giace, a vedersi, in uno stato di completo abbandono: è vero che alcuni incontri sono stati organizzati in quella sede, ma sembra mancare una vera vocazione alla rinascita di quella che a Nosate era sempre stata una realtà bella e viva in passato. A ciò si aggiunge il mancato rinnovo da parte della parrocchia di una convenzione, stipulata dall’ex parroco don Valerio, che prevedeva che il comune si facesse carico della manutenzione degli spazi esterni in cambio proprio dell’assicurazione di tenere aperta l’area e animare così la vita quotidiana del piccolo paese. È davvero un peccato che il complesso, che costituisce anche dal punto di vista architettonico uno spazio importante, continui ad essere preda dell’incuria e della trascuratezza: come risolvere questa situazione?
Don Giovanni Patella
"Le aperture sono giovedì e domenica pomeriggio"
Dopo una fase in cui la struttura oratoriana di Nosate è stata completamente chiusa, la parrocchia grazie al contributo di alcuni volontari è riuscita a ripristinare un’apertura parziale del luogo per ragazzi. “Grazie al supporto di alcune signore siamo riusciti a ripristinare un’apertura dell’oratorio nosatese il giovedì e la domenica pomeriggio - ci spiega don Giovanni Patella, coadiutore della Comunità Pastorale Santa Maria in Binda - Per poter garantire sicurezza ai ragazzi e rispetto del luogo diviene indispensabile il sostegno della comunità e il servizio di volontariato offerto dagli adulti”. Si era anche provata una convenzione con il Comune ma l’apertura costante, senza controllo, della struttura non permetteva di garantire sufficienti tutele ai bambini e ai ragazzi, così come, purtroppo, si sono verificati danneggiamenti alle strutture. “C’è tanta gente di buona volontà - prosegue don Giovanni - per cui non posso non ringraziare famiglie e nonni che dedicano parte del loro tempo i giovani della comunità”.
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