Dal 1° maggio viaggiare in autostrada costa di più: il pedaggio aumenta infatti in media del 2,4%. L’incremento delle tariffe avrebbe dovuto entrare in vigore dal 1° gennaio scorso, ma era stato temporaneamente congelato fino al 30 aprile grazie al decreto anticrisi. Applicato su tutte le tratte di competenza di ‘Autostrade per l’Italia’, l’aumento è calcolato in base a tre fattori: l’inflazione, calcolata sul periodo luglio 2007-giugno 2008; gli investimenti, ovvero le spese per lavori di manutenzione e miglioria; un restante 0,04% di conguaglio. La media però a volte inganna: infatti sulla ‘nostra’ Milano-Torino l’aumento effettivo registrato è del 19,46%! Aumentano poi anche le tariffe delle tratte di competenza Anas, con un incremento del sovrapprezzo chilometrico che passa da 0,25 a 0,30 centesimi per le classi A e B e da 0,75 a 0,90 per tutte le altre classi di pedaggio. I guadagni porteranno però a un investimento massiccio di denaro per la realizzazione di lavori del costo pari a 1,5 miliardi nei prossimi dodici mesi: secondo il gruppo Atlantia di ‘Autostrade per l’Italia’ saranno in questo modo aperti cantieri che altrimenti non avrebbero potuto vedere la luce fino al 2010-2011. Se a questo si aggiunge l’aumento del prezzo dei carburanti, con la benzina che ha raggiunto la tariffa di 1,259 euro al litro, la più alta da sette mesi a questa parte, la vita per gli automobilisti sembra diventare sempre più dispendiosa. Per questo motivo, forse, da statistiche Isfort, l’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, risulta che nel 2008 in Italia c’è stato un vero e proprio boom dei mezzi pubblici: diminuisce del 2% la fetta di coloro che scelgono di spostarsi in auto, contro un incremento del 15,1% nell’uso di tram, metropolitana e autobus. Proprio quest’ultimo, nonostante spesso sia oggetto di contestazioni, sembra poi essere tra i mezzi pubblici il più utilizzato.

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