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mercoledì 20 novembre 2024 | ore 16:28

Rinasce il bosco di via Terni

Erano circa le 13 del 23 luglio dello scorso anno, quando una tromba d’aria colpì violentemente il Legnanese mettendolo in ginocchio: Legnano, Canegrate, Busto Garolfo e San Giorgio su Legnano furono i comuni maggiormente colpiti.
Ambiente - Bosco

Erano circa le 13 del 23 luglio dello scorso anno, quando una tromba d’aria colpì violentemente il Legnanese mettendolo in ginocchio: Legnano, Canegrate, Busto Garolfo e San Giorgio su Legnano furono i comuni maggiormente colpiti. Nella conta dei danni riportati dal territorio di Canegrate finì anche il bosco ceduo di via Terni, un’area verde particolarmente amata e frequentata (sino a qualche anno fa era una delle mete preferite dagli appassionati di mountain bike, per i quali era stato creato un tracciato). La vegetazione fu praticamente decimata: il 95% delle piante finì a terra sia per cause dirette (il vento forte che ne causò il ribaltamento), sia per cause indirette (ribaltandosi e schiantandosi al suolo, le piante finirono per danneggiare anche le alberature vicine).

Amga era intervenuta impedendo, per prima cosa, l’accesso al pubblico. Poi aveva provveduto a tagliare e a rimuovere tutte le piante ribaltate e irrimediabilmente danneggiate, ma anche gli esemplari che l’anomalo evento atmosferico aveva reso a rischio di caduta.

Per consentire al bosco di rinascere, gli agronomi di AMGA hanno stilato un piano triennale d’interventi (2024/2026): in questi due mesi sarà eseguito un taglio selettivo del sottobosco per selezionare i giovani alberi che spuntano sia dalle radici lasciate sottoterra, sia dai ceppi vitali così come dalla semina naturale del bosco preesistente. In gergo questi giovani alberi vengono definiti “ricacci”, termine che allude al fatto che la radice sta, appunto, ricacciando, ossia sta emettendo della nuova vegetazione. Di questi ricacci - che potranno raggiungere altezze e diametri significativi, andando così a ricostituire il soprassuolo boschivo- si andranno a tenere solo quelli visibilmente più sani: insomma, sarà una ricrescita selezionata e guidata. Nel 2025 (nei mesi di maggio, luglio e ottobre) sono previsti tre tagli che andranno a riguardare quelle aree destinate a prato: sarà, infatti, rimossa tutta la vegetazione indesiderata perché infestante (rovi, erbacce, etc.). Partiranno, invece, a novembre del prossimo anno e si concluderanno entro marzo 2026 gli interventi di messa a dimora di piante autoctone.

La scelta si orienterà su specie di pregio e di alto valore naturalistico, come Tigli, Frassini, Celtis, Lecci, ecc... Andranno escluse alcune specie come gli Aceri, i Faggi e i Ciliegi, perché bersagli prediletti dall’Anoplophora Chinensis, l’insetto “mangiapiante” purtroppo ancora presente sul territorio di Canegrate e in quelli dei Comuni limitrofi.

Si utilizzeranno piante già formate, non solo per accelerare il più possibile la ripresa del bosco, ma anche perché la loro chioma contribuirà sia a ridurre la crescita di arbusti infestanti, sia a favorire l’insediamento e la salvaguardia della fauna selvatica, nonché a ridurre l’erosione superficiale del terreno.

A febbraio del prossimo anno sarà eseguito un altro taglio sull’area destinata a prato. Saranno inoltre rimosse le piante infestanti e sarà effettuata la semina dei tappeti erbosi e così via, sino al 2026. Insomma, il bosco di via Terni avrà tutte le cure che merita e, proprio grazie a queste ultime, sarà ancora più fruibile da parte della popolazione.

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