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giovedì 21 novembre 2024 | ore 16:04

Cap e la transizione green

L’impianto di depurazione gestito da Cap Evolution riceve l’autorizzazione ad aumentare la capacità di ricezione dei rifiuti liquidi agrolimentari di quasi 6 volte.
Gruppo Cap - impianto a Robecco

Prosegue il percorso di transizione green promosso da CAP Evolution. Infatti, l’impianto di Robecco sul Naviglio, uno dei 40 gestiti dalla nuova società di Gruppo CAP operante nei settori del Waste, Wastewater ed Energy, ha aumentato la sua capacità di ricezione dei rifiuti liquidi e agroalimentari, passando da 4.800 a 27.000 tonnellate; un incremento significativo, risultato di un investimento di 150.000 euro per l’installazione di nuove turbine.

Questo incremento si traduce in una maggiore produttività energetica grazie alla maggior flessibilità; l’obiettivo è passare dall’attuale 6% al 10% di energia autoprodotta rispetto all’energia consumata dall’impianto.

Non solo efficientamento e produttività energetica ma anche supporto alle realtà del territorio, poiché attraverso questo upgrade, il polo impiantistico di Robecco sul Naviglio si conferma sempre di più al servizio delle imprese locali che possono così appoggiarsi a una struttura comoda e vicina per lo smaltimento dei propri residui liquidi agroalimentari, abbattendo costi e impatto sull’ambiente - in termini di traffico, emissioni di CO2 e polveri sottili - derivanti dal trasporto.

“L’impianto di Robecco sul Naviglio è un ottimo esempio di economia circolare e rappresenta al meglio la direzione che CAP Evolution ha intrapreso nel panorama del Waste, Wastewater ed Energy – commenta Nicola Tufo, Presidente di CAP Evolution -. Il progetto, avviato a marzo 2021, ha aggiunto un altro importante tassello e da oggi siamo in grado di dare nuova vita ad ancora più rifiuti liquidi agroalimentari delle aziende del territorio, trasformandoli in biogas ed energia elettrica”.

Aggiunge Michele Falcone, Direttore Generale di CAP Evolution: “Oltre all’impianto di Robecco, abbiamo avviato processi analoghi anche a Canegrate e San Giuliano. I nostri obiettivi sono ambiziosi: vogliamo infatti raggiungere le 200mila tonnellate di rifiuti liquidi autorizzate entro il 2028 ed estendere il progetto anche all’impianto di Rozzano. Siamo convinti che gestire in modo virtuoso ogni aspetto della catena di produzione crei valore anche, e soprattutto, per le realtà locali”.

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