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I cimiteri monumentali in Lombardia

I cimiteri monumentali sono complessi cimiteriali ornati da sepolture artistiche, nel cui perimetro si trovano cappelle e monumenti di pregio.
Territorio - Cimitero monumentale

I cimiteri monumentali sono complessi cimiteriali ornati da sepolture artistiche, nel cui perimetro si trovano cappelle e monumenti di pregio. Nati in Europa in epoca ottocentesca, anche in seguito alle leggi napoleoniche sulle sepolture, sono delle vere e proprie città di pietra con una loro dimensione urbanistica, sono organizzati in strade, incroci, piazze, fontane e un’attenta progettazione del verde. Nel corso del tempo si sono arricchiti di opere d’arte, commissionate soprattutto per ornare le cappelle e le tombe di famiglia della sempre più ricca e potente borghesia industriale e commerciale in ascesa soprattutto nel Nord Italia. Il più noto e visitato in Lombardia è sicuramente il cimitero monumentale di Milano, ma non è l’unico.

Cimitero monumentale di Milano vero e proprio museo a cielo aperto, qui si incontrano arte, cultura, religione e modernità. Il Famedio accoglie la memoria dei grandi personaggi, milanesi e non, qui sono sepolti, tra gli altri, Alessandro Manzoni, Luigi Cagnola, Luca Beltrami, Carlo Cattaneo, Salvatore Quasimodo, Bruno Munari, Alda Merini, Enrico Forlanini, Arturo Toscanini. Si ammirano edicole, monumenti funebri, statue, gruppi scultorei a cui hanno lavorato grandi artisti dell’Ottocento e del Novecento tra cui Lucio Fontana, Enrico Butti, Medardo Rosso, Adolfo Widt e tanti altri. monumentale.comune.milano.it/

Cimitero monumentale di Bergamo è il camposanto principale della città di Bergamo, progettato da Ernesto Pirovano ed Ernesto Bazzaro e costruito tra il 1896 e il 1913 in stile eclettico nel quartiere di Borgo Palazzo. L’ingresso monumentale è sovrastato dal Famedio in cui riposano le spoglie dei bergamaschi più illustri, tra cui il letterato Ciro Caversazzi, il politico Angelo Mazzi, i compositori Antonio Cagnoni e Alessandro Nini, il maestro Gianandrea Gavazzeni.

Cimitero monumentale di Cremona costituito nel 1809 fuori dalle mura della città, inizialmente cinto da un semplice muro perimetrale nel rispetto delle leggi napoleoniche, successivamente trasformato dall’architetto cremonese Luigi Voghera in un’opera di gusto neoclassico e interessato da successivi interventi di ampliamento fino al 1945.

Cimitero monumentale di Brescia primo cimitero monumentale italiano, iniziato nel 1813 e prototipo di tutti i cimiteri neoclassici dell’Ottocento, è opera di Rodolfo Vantini ed è conosciuto anche come “Vantiniano”. All’interno del complesso monumentale è presente la torre del faro, una colonna alta 60 metri che termina con una grande lanterna, durante una vista l’architetto tedesco Heinrich Strack ne rimase talmente colpito da realizzare una copia per la città di Berlino, la Colonna della Vittoria.

Cimitero monumentale di Pavia sorge in località San Giovannino e fu realizzato alla fine del ‘700, inizialmente era solo un muretto ricoperto di tegole, diversi decenni più tardi, poco tempo dopo la proclamazione dell'unità d'Italia, il comune diede inizio a lavori di miglioramento, trasformando il vecchio campo nell'odierno cimitero. L’opera fu affidata all’architetto milanese Vincenzo Monti e, dopo la sua morte, completata dal suo allievo Angelo Savoldi.

Cimitero monumentale di Legnano la sua costruzione fu approvata con decreto provinciale nel gennaio 1896 e fu inaugurato nel 1898, è decorato da sepolture costituite da cappelle e monumenti.

Cimitero Monumentale di Lecco museo a cielo aperto e luogo della memoria in cui sono sepolti l’Abate Stoppani, Antonio Ghislanzoni, racchiude opere in marmo e bronzo di noti artisti lecchesi e non, che risalgono anche a fine Ottocento. Per il suo valore artistico è stato inserito dal 2010 nella European Cemeteries Route.

Cimitero monumentale di Busto Arsizio museo a cielo aperto, racchiude opere di pregio di architettura e scultura del XX secolo, tra le più interessanti il mausoleo Ottolini progettato di Camillo Crespi Balbi per la famiglia proprietaria del cotonificio Bustese, la piramide Roberto Tosi e Giovanni Xeconti (oggi Comerio) di Amedeo Fontana e l'edicola Radice (1919), la cappella Castiglioni (1908) e la cappella Ercole Bossi (1915) dell'architetto teramano Silvio Gambini.

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