Tempo di elezioni. Turbigo si prepara all’importante appuntamento e, allo stesso modo, stiamo facendo anche noi, con un viaggio tra i vari e possibili schieramenti che si presenteranno alle Amministrative di maggio. Prima tappa è con Marco Cagelli, capogruppo di ‘Turbigo da Vivere’ che è stato, nell’ultimo mandato, gruppo di opposizione in Consiglio comunale.

STA TERMINANDO IL MANDATO DECENNALE DELL’AMMINISTRAZIONE MIRA BONOMI E LA VOSTRA PRESENZA IN CONSIGLIO, TENTIAMO DI TRACCIARE UN BILANCIO. “Abbiamo lavorato per cercare di realizzare un’opposizione propositiva – spiega Cagelli – e ci siamo sempre concentrati su tematiche essenziali e cruciali per lo sviluppo di una Turbigo ‘da vivere’ appunto; mi riferisco al recupero della colonia, alla ex ‘Casa del Giovane’, al futuro delle giovani generazioni ed a quello economico, che da anni vive in una condizione di depressione costante”.

SECONDO LEI QUANTO È STATO INFLUENTE IL VOSTRO PENSIERO SULL’OPERATO DELL’AMMINISTRAZIONE? “Dobbiamo ammettere che questa Giunta ha agito correttamente e positivamente su alcuni aspetti, quali il rispetto del Patto di stabilità, l’aver tenuto i conti comunali in ordine, l’aver utilizzato alcuni finanziamenti per realizzare opere comunque importanti, come la via Allea e l’Alzaia Naviglio, ma ciò di cui ha veramente bisogno Turbigo, non è stato assolutamente affrontato”.

NEL CONCRETO, COSA È MANCATO? “È mancata una visione – continua il capogruppo di ‘Turbigo da Vivere - sono mancati investimenti che producessero un ritorno e uno sviluppo per il paese. Mi riferisco, lo ripeto, alla ristrutturazione della colonia e soprattutto alla ‘Casa del Giovane’. Turbigo ha bisogno di una struttura sportiva che possa funzionare sia per accogliere associazioni sportive e giovani, sia per creare un’offerta di servizi su cui generare entrate comunali. Si tratta solo di alcune tematiche”.

SE MARCO CAGELLI VERRÀ ELETTO SINDACO, COME IMPOSTEREBBE I SUOI CINQUE ANNI DI AMMINISTRAZIONE? “Premettendo che il gruppo ha si proposto me come candidato, ma in atto ci sono varie soluzioni alternative che ad oggi non hanno ancora preso forma, innanzitutto la smetterei di far rientrare la politica nella gestione di un piccolo comune come il nostro: è ora di finirla di riferire i candidati sindaci e i gruppi politici ad un rappresentate politico di spicco presente sul territorio, questo crea nel tempo una schiavitù ideologica che impedisce al primo cittadino e alla sua Giunta di governare liberamente e per il solo interesse del paese”.

È PRASSI CONOSCIUTA DA TUTTI PERÒ CHE L’APPOGGIO DI UN POLITICO ‘DI SPICCO’ ATTIVO SUL TERRITORIO HA DA SEMPRE AIUTATO I GOVERNI LOCALI AD ATTIRARE RISORSE E OPPORTUNITÀ… “Si, ma non è l’unica via per ottenere risorse e fondi, si possono cercarle e raccoglierle attraverso altre vie. Certo, è una sfida molto più complessa quella di rifiutare una configurazione politica precisa, ma è, a mio avviso, la scelta migliore e più onesta per poter avere una visione costruttiva e concreta per un paese come il nostro”.

NELL’ATTESA DI FAR FINALMENTE CONOSCERE AI TURBIGHESI L’IDENTITÀ DEL VOSTRO CANDIDATO (E DI QUELLO DEGLI ALTRI GRUPPI POLITICI NDR) COME INTENDERETE MUOVERVI NELLE SETTIMANE CHE MANCANO ALLA PRESENTAZIONE UFFICIALE DELLE LISTE? “In realtà non abbiamo mai smesso di fare campagna elettorale, la nostra attività è continuata per cinque anni e continueremo a farla sino al giorno delle elezioni”.

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