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sabato 27 luglio 2024 | ore 18:29

Rodin, la storia di un genio

Il genio francese in una mostra straordinaria nella città del Carroccio. La potrete vedere fino al 20 marzo negli spazi di Palazzo Leone da Perego. Un evento unico.
Tempo Libero/Legnano - Rodin fotografato da Nadar nel 1891

La grande collaborazione tra Legnano e il Musée Rodin di Parigi ha portato la città del Carroccio ad ottenere un grande traguardo culturale, capace di destare l'attenzione e il plauso non solo dei comuni della provincia milanese, ma anche della stessa metropoli lombarda. Fino al 20 marzo, infatti, gli spazi di Palazzo Leone da Perego continueranno ad ospitare la mostra Rodin. Le origini del genio (1864-1884), curata dalla coppia Aline Magnien/Flavio Arensi ed inaugurata lo scorso 20 novembre. Centoventi opere divise in sessantacinque sculture, ventisei disegni e diciannove dipinti inediti, oltre a fotografie originali dell'epoca, ripercorrono il periodo di formazione di Auguste Rodin (1840-1917), scultore francese che nella seconda metà dell'ottocento rivoluzionò le arti plastiche. Il percorso della mostra intende unire le prime esperienze maturate dall'artista nella bottega di Carrier-Belleuse, fino all'ideazione, nel 1880, dell'imponente Porta dell'Inferno commissionatagli per l'allora in fase di progettazione Musée des Arts Décoratifs di Parigi, poi realizzata nel 1884. Tra le molte opere inedite per il pubblico italiano, spiccano i sopracitati dipinti, eseguiti in Belgio tra il 1871 e il 1877 e raffiguranti i paesaggi della foresta belga di Soignes, i d'après (omaggi ad opere appartenenti ad altri artisti, a cui Rodin si rifà interpretandole in base al proprio stile e alle proprie finalità) realizzati durante il primo viaggio in Italia, oltreché ventotto gessi serviti per la fusione delle opere in bronzo. A chiudere il percorso una sessione dedicata alla porta dell'Inferno, con alcuni dei capolavori che resero immortale il maestro: le due versioni del Pensatore, l'Ugolino, il Bacio, le Tre ombre, Eva e Adamo. Un prestito eccezionale e mai concesso dal museo parigino, che tutti dovrebbero trovare l'occasione di visitare.

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