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Cosa si è fatto e cosa, invece, no...

'Turbigo da Vivere' analizza passato, presente e futuro del paese
Turbigo - Turbigo da Vivere parla del paese (Foto Guidolin)

Nonostante il tema proposto fosse indubbiamente di rilievo, alla serata di bilancio sul passato, presente e futuro del paese, organizzata venerdì scorso dal gruppo ‘Turbigo da Vivere’, erano presenti una trentina di cittadini, di cui alcuni provenienti dai comuni limitrofi. Numeri che impressionano fino ad un certo punto visto il giustificato clima di scoraggiamento nei confronti della politica che tutti noi avvertiamo. Ma questo non è bastato per rendere meno incisiva la relazione tenuta dal principale gruppo di opposizione turbighese, che ha avuto modo di analizzare pubblicamente i pregi, i difetti e le mancanze dell’uscente Amministrazione comunale. Non si è trattato di un incontro di mera critica ideologica, una serie di aspetti positivi comunemente riconosciuti, infatti, esistono, e tra questi Marco Cagelli, il capogruppo di ‘Turbigo da Vivere’, ne ha evidenziati alcuni: il rispetto del Patto di Stabilità e il fatto di aver tenuto “i conti in ordine”; così come la capacità che ha avuto la Giunta di raccogliere molti fondi per la realizzazione del rifacimento dell’Allea e del ripristino di Villa Tatti con l’insediamento del nuovo asilo Nido. Anche l’accordo siglato con E2SCO è stato ben visto dal gruppo, perché si tratta di una opportunità importante di diffusione di una cultura di risparmio energetico. Accanto a questi, invece, ciò che è mancato: su tutti una serie di interventi infrastrutturali che non sono stati compiuti, ma che avrebbero potuto costituire un passo importante per l’aumento della vivibilità (la riqualificazione della Casa del Giovane, del Palazzo Comunale e della Colonia Elioterapica o le opere per l’incremento delle piste ciclabili). Quindi il non essere arrivati ad un accordo con la struttura della ex Conceria Cedrati per un intervento di sistemazione dell’area. Insomma, diversi i punti trattati, tra cui anche le cosiddette, sempre secondo ‘Turbigo da Vivere’, “scelte sbagliate”: “Mi riferisco – spiega Cagelli – all’accettazione del progetto di raddoppio ferroviario sopportando la lunga attesa di inizio lavori che ancora oggi, dopo 5 anni, stiamo ancora attendendo; la ristrutturazione del Nuovo Iris senza destinare un soggetto di gestione della struttura. Ancora, non sono stati sviluppati luoghi di incontro per i giovani”. Infine, una parte significativa l’ha avuta l’ormai tanto dibattuta questione di Malpensa: “Sono state differenti le posizioni in questi anni – continua Cagelli – Interventi si, interventi no, non si capisce quale sia il reale pensiero qui a Turbigo. Speriamo che ogni scelta intrapresa sia volta, innanzitutto, a favore dei turbighesi e di chi verrà dopo di noi”.

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