Milano / Malpensa
"Conte rassegni le dimissioni"
- 17/01/2021 - 17:51
- Politica
- Territorio
I giovani di Gioventù Nazionale – movimento giovanile di Fratelli d’Italia – del Castanese, Magentino e Abbiatense hanno assunto un’iniziativa simbolica, per unirsi all’appello del Centrodestra unito e chiedere a Giuseppe Conte di rassegnare le dimissioni e a Mattarella d’indire elezioni. “Oggi, con questo gesto simbolico, vogliamo innanzitutto essere al fianco dei commercianti, degli imprenditori e dei giovani del nostro territorio che sono sempre più duramente colpiti dalla pandemia. La nostra iniziativa coincide tra l’altro con il primo giorno di zona rossa per la Lombardia, una decisione incomprensibile, contestata da regione Lombardia, e che rischia di dare il ‘colpo di grazia’ a molte famiglie e giovani nei nostri territori.” Così Andrea Azzolin, segretario della sezione di Gioventù Nazionale della Valle del Ticino, che conclude: “è dovere di tutti noi, che abbiamo deciso d’impegnarci in Politica, essere oggi voce di tutti quei nostri concittadini desiderosi che anche dal nostro territorio si levi un accorato appello a Giuseppe Conte d’interrompere subito il ‘mercato delle vacche’, liberando il nostro paese dimettendosi, e che chiedono al Presidente della Repubblica Mattarella d’indire nuove elezioni”. Gioventù Nazionale Valle del Ticino (Castanese. Magentino e Abbiatense) contesta al governo Conte: la totale inefficienza nella gestione dei trasporti pubblici, che sono stati il maggior veicolo di contagio. Si sono dilapidate le finanze in spese inutili, come i banchi a rotelle, e il ministro Azzolina ha cercato inutilmente di imporsi per garantire un ritorno a scuola il 7 di gennaio, solo per un mero calcolo politico sulla presentabilità della sua persona, arrivando impreparata alla scadenza; l’assoluto abbandono degli studenti universitari, che sono ancora oggi in balia degli eventi nel più totale mutismo del Ministro Manfredi, di cui il 99% degli Italiani ancora non conosce la voce; il pressoché completo abbandono dei giovani lavoratori. I più fortunati hanno ricevuto la cassa integrazione dagli imprenditori privati, perché quella dello Stato tardava ad arrivare, altri ancora la stanno aspettando ed i lavoratori autonomi, ancor meno fortunati, sono stati costretti in moltissimi casi a chiudere le loro attività. Chiusure e crisi che hanno colpito anche attività aperte poco tempo prima dell’esplodere della pandemia a seguito di sacrifici e con quello spirito di iniziativa tutto italiano, che però pare non godere, da parte del Governo, dello stesso apprezzamento che si riserva ai giovani che richiedono il reddito di cittadinanza.
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