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lunedì 29 luglio 2024 | ore 04:31

"Tutte le regole e ci hanno chiuso"

'Stop' alle palestre come previsto da uno degli ultimi Dpcm per il Covid-19. Oleh Ilika, titolare dell'Internationale Kettlebell Lifting Academy: "Seguita ogni indicazione, eppure...".
Turbigo - Oleh Ilika nella sua palestra

Misurazione della febbre, igienizzazione continua delle mani, mascherine, distanziamento e sanificazione delle attrezzature e dei vari locali... "Eppure niente, ci hanno fatto chiudere". La voce si mischia, inevitabilmente, con la tristezza e la delusione, perché Oleh Ilika, titolare dell'International Kettlebell Lifting Academy di Turbigo, come i tanti suoi colleghi, si è trovato di nuovo a doversi fermare. 'Stop', insomma, alle palestre, secondo quanto previsto da uno degli ultimi Dpcm del Governo per quanto riguarda l'emergenza Covid-19. "Un anno davvero molto difficile - dice - Capisco la situazione di chi ci governa, in quanto la sicurezza delle persone è fondamentale e viene prima di qualsiasi altra cosa, ma, ovvio, non posso negare che ci sia, contemporaneamente, un po' di amarezza. Tutto è stato fatto, infatti, in maniera regolare, abbiamo speso anche diversi soldi per seguire ogni singola disposizione e, adesso, ci hanno obbligati ancora alla chiusura". Sport - Allenarsi in sicurezza Triste, insomma, è così che si sente Oleh. "Già di mio sono una persona precisa ed attenta - prosegue - Pertanto se ci sono delle indicazioni, le vanno rispettate al massimo. E in questo modo, appunto, mi sono comportato fin dall'inizio, però, oggi, vedere i sacrifici andare quasi in fumo, ecco lascia un grande senso di sconforto, pur, sia chiaro, non arrendendomi mai". Anzi, l'impegno è stato, è e sarà sempre grande. "L'attenzione è stata e, lo sarà sempre, massima: registri, autocertificazioni, appuntamenti calcolati nei minimi dettagli e ingressi e uscite strutturate per evitare eventuali contagi (misurazione delle febbre, igienizzazione delle mani e mascherine su bocca e naso) - spiega - Quindi, gli spogliatoi con il distanziamento tra una persona e l'altra e la disposizione, prima di cominciare l'attività fisica vera e propria, di riporre, tutto ciò che si aveva con sé, nello zaino, lasciato a sua volta negli appositi spazi all'interno del locale. In palestra, alla fine, si poteva accedere solo con la bottiglietta d'acqua e l'asciugamano (non si portava nemmeno il cellulare)". Mentre durante gli allenamenti. "Innanzitutto bisognava nuovamente igienizzarsi le mani - conclude - Subito, poi, ero io in qualità di allenatore a dare le indicazioni su dove si doveva stare e quali fossero le aree a disposizione per muoversi. Fatto questo, si inizia a lavorare, abbassandosi la mascherina durante gli esercizi, ma, immediatamente, rimettendosela ogni volta che si terminava e ci si spostava su un altro attrezzo. Senza dimenticare che gli strumenti, concluso il loro utilizzo, venivano sanificati in maniera puntuale. Oltre al distanziamento tra una postazione e l'altra, anche di più rispetto a quanto previsto dalle indicazioni".

"ALLENAMENTI IN SICUREZZA: MASSIMA ATTENZIONE"

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