Milano / Malpensa
Tra incertezze e speranze... la Maturità
- 26/04/2020 - 12:16
- Castano Primo
- Scuola
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È una situazione pesante quella che vivono adolescenti e ragazzi che frequentano gli anni della Scuola Secondaria di Secondo Grado. Si ritrovano a trascorrere l’intera giornata in casa, a causa dell’epidemia di Covid-19, in spazi chiusi, impegnati in attività per la maggior parte del tempo sedentarie: guardare la TV, giocare ai videogame, passare il tempo tra smartphone, pc, tablet. Una condizione di isolamento sociale prolungata che ha repentinamente modificato le loro abitudini. Alcuni di loro manifestano questo disagio indirettamente, isolandosi o con disturbi del sonno e difficoltà nella concentrazione, altri con parole e gesti che indicano irritabilità e sofferenza.
C’è chi invece riesce a trovare, dimostrando grande capacità di adattamento, il positivo e sfrutta il tempo a casa per colmare qualche lacuna scolastica, dedicandosi alla pratica piacevole di qualche hobby per cui difficilmente si trova normalmente spazio, leggendo qualcosa di bello, ascoltando musica, gustando il tempo con la famiglia in maniera diversa.
Un ruolo fondamentale per la serenità dei ragazzi è sicuramente svolto dalla didattica: la scuola prosegue, seppur a distanza, attivandoli e fornendo loro, con un programma strutturato, un punto di riferimento fondamentale per crescere, conoscere, imparare e comprendere il mondo… anche se, a volte, sembra messa ai margini rispetto le priorità del sistema del Paese. La ministra dell’Istruzione Azzolina ha ribadito che “la riapertura avverrà quando la situazione epidemiologica lo consentirà, alle condizioni ragionevoli di sicurezza per tutti”.
Ci racconta la situazione la docente di matematica cuggionese prof.ssa Piera Colombo, riguardo l’esperienza della didattica a distanza (resa obbligatoria dal decreto legge) con i ragazzi delle sue classi attuali, una seconda superiore e una quinta del liceo scientifico dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore ‘G. Torno’ di Castano Primo.
“Ci siamo attivati immediatamente per individuare il mezzo di comunicazione migliore: adesso utilizziamo Teams, il canale ufficiale. Per spiegare matematica infatti - sottolinea la prof.ssa Colombo - ho la necessità di utilizzare la lavagna, così ho dovuto adeguarmi per realizzare videolezioni (da 40 minuti, per tre volte la settimana) con lavagna incorporata, integrate da esercizi, che vengono corretti, video registrati, verifiche ecc. Dietro tutto questo c’è un grande lavoro.
Sicuramente parlo da un punto di vista ‘privilegiato’, quello di due classi di un Liceo Scientifico dove i ragazzi hanno recepito velocemente l’emergenza e, nell’inedita condizione, si sono fidati di noi: questo ci ha permesso di lavorare bene, so di altre situazioni e realtà scolastiche dove i professori vivono maggiori fatiche, con ragazzi che non si collegano sempre alle videolezioni o faticano a mantenere la costanza e l’impegno, con questa modalità a distanza. Ai nostri studenti abbiamo subito fatto intendere, anche a quelli in quinta superiore (che si son lasciati immortalare per Logos in uno screenshot durante una videolezione, ndr), che la Maturità era ‘l’ultimo dei problemi’, visto che non arrivavano notizie ufficiali (tutti ammessi, ma come sarà nello specifico?), seppur in ognuno di loro rimanga sicuramente un pensiero fisso. Hanno compreso, con noi, che ciò che era davvero importante era arrivare a una preparazione adeguata, in ogni caso, e che questo sarebbe stato fondamentale oggi e anche dopo, in particolare per chi andrà all’Università, e per il loro futuro…”
“I video registrati sono integrati con videolezioni: i ragazzi hanno sempre la possibilità di esprimere dubbi, fare domande, chiedere ulteriori spiegazioni. Siamo sempre a disposizione per ogni chiarimento. Le verifiche avvengono davanti a me, in diretta e i voti - sottolinea - non sono cambiati, sono sostanzialmente uguali alle prove effettuate in classe”.
Ad oggi, nella versione più accreditata, sembra che la tanto agognata Maturità si svolgerà in presenza, con colloqui orali: ovviamente sarà necessario procurarsi mascherine e rispettare le distanze e tutte le precauzioni del caso.
Così come tutte le precauzioni saranno necessarie per ripartire, a settembre, con una didattica in presenza. Secondo gli scenari più plausibili occorrerà rivedere gli spazi, ridurre il numero di studenti per classe (che dovranno portare la mascherina), organizzare orari diversificati anche per ingressi, intervalli, uscite, lavarsi le mani con frequenza, attività sportiva all’aperto, predisporre tamponi agli insegnanti e al personale scolastico, chiedere ai genitori di non mandare a scuola gli studenti che manifestano anche lievi sintomi… Bisognerà trovare il giusto compromesso tra salute e didattica, per il bene dei ragazzi.
“Non abbiamo mai smesso di fare didattica e di rimanere uniti. Ci siamo continuati a vedere, seppure nei quadratini delle ormai famose videochiamate… Peccato però, soprattutto per gli studenti di quinta superiore - confida la prof.ssa Colombo - si sono persi l’anno della Maturità, quello che accompagna al primo esame importante e a tutta l’adrenalina che lo precede. Quello che ci è capitato ci ha portato a sperimentare qualcosa che non avevamo mai provato, nessuno poteva prevederlo. Qualcosa di impensabile che non prevede il contatto umano, ma ora che la sospensione si è prolungata, possiamo dire di avere trovato un equilibrio come didattica a distanza. I ragazzi hanno anche approfondito con alcuni lavori questa situazione, nei loro occhi, però, vedi preoccupazione, sollievo nel vedere che stanno bene, incertezza... È un qualcosa di peggiore anche della guerra e con cui purtroppo dovremo convivere a lungo: lo ricorderemo tutti, per sempre”.
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