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giovedì 21 novembre 2024 | ore 16:13

"Il futuro non si può ipotecare"

I giovani indicano la strada agli adulti; è un segno dei tempi ed è un segno inquietante.
Rubrica 'Frecce sui giorni nostri' - Giovani e ambiente (Martina Battaglia)

Il teologo Teilhard de Chardin ha scritto che il futuro appartiene a coloro che trasmettono alla prossima generazione ragioni per sperare. Si tratta di una frase lapidaria davanti alla quale riflettere. È paradossale come, nel nostro mondo, dominato dalla conoscenza e dalla tecnica, siano proprio alcuni giovani o giovanissimi ad imporsi come uno dei più forti baluardi per la conservazione e la trasmissione al futuro delle ‘ragioni per sperare’. Mi riferisco al caso della ragazzina svedese Greta e ai numerosissimi e crescenti fenomeni di sensibilizzazione di massa sul problema del cambiamento climatico, come gli scioperi che vanno diffondendosi in tutto il mondo sviluppato per chiedere a chi comanda maggiore attenzione al clima e alle conseguenze di un dissennato sfruttamento delle limitate risorse del pianeta. È un paradosso che i giovanissimi - cioè coloro che sono privi di esperienza e quindi hanno minore consapevolezza - debbano ricordare agli adulti, cioè a uomini e donne maturi, che il futuro non si può ipotecare, che i problemi vanno affrontati subito e con determinazione, che sarebbe ipocrita consegnare una bomba ad orologeria (invece delle ‘ragioni per sperare’) alla generazione che viene. È inquietante che prestigiosissime istituzioni come l’ONU e la Santa Sede da tempo insistano inascoltate per richiamare l’attenzione sulla necessità di proteggere il Pianeta per proteggere l’umanità. Sarebbe necessario tornare sulle lucide parole dell’enciclica ‘Laudato sì’ di Papa Francesco, ove si mostra con evidenza come alla base dello sfruttamento dell’ambiente e dello sfruttamento delle persone stia lo stesso atteggiamento rapace di chi vuole tutto per sé. È triste ascoltare il Presidente brasiliano Bolsolaro dichiarare che la foresta d’Amazzonia “non è patrimonio dell’umanità”. I giovani (che piaccia o meno) indicano la strada agli adulti… è un segno dei tempi ed è un segno inquietante perché dovrebbe essere il contrario.

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