Milano / Malpensa
"AAA cercasi aziende..."
- 12/06/2018 - 09:43
- Inveruno
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La Caritas del Decanato di Castano Primo ha un urgente bisogno: di aziende. Aziende che possano ospitare tirocinanti del nostro territorio, assolutamente senza spese aggiuntive. Unendo la possibilità di avere personale aggiuntivo e fare solidarietà. Sì, perchè il Fondo Famiglia Lavoro, istituito dall’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi la notte di Natale del 2008, è giunto ora alla sua terza edizione. “È una possibilità preziosa per sostenere e reinserire le persone che hanno perso il lavoro e sono in difficoltà economica - ci spiegano i volontari della Caritas nella loro sede inverunese - Il nostro ‘lavoro’ è quello di ascoltare coloro che ci contattano, metterli a loro agio: cercare di capire le competenze e le attitudini delle persone per iniziare a profilarle, per poi passarle al database diocesano e sperare di poterle reinserire in qualche azienda”. In questa terza fase, infatti, alle persone non verrà dato un sussidio economico ma, se rientrano nei requisiti, sarà permesso loro di iniziare un tirocinio da 400 euro al mese (più 5 euro di ticket pranzo giornaliero) o da 500 euro al mese (più 5 euro di ticket pranzo giornaliero) per la durata di 6 mesi. “Al termine del periodo l’azienda non ha l’obbligo di assunzione, ma la speranza è che, conoscendo ed inserendo la persona, possa poi rinnovargli il contratto e dargli quindi garanzie lavorative - commentano i responsabili Caritas - La nostra richiesta è che le aziende locali che possono avere a disposizione dei profili lavorativi adatti alle nostre richieste si rendano disponibili ad accogliere queste persone, con la garanzia che i costi sono coperti dal fondo diocesano. Spesso le persone che profiliamo non sono automunite e le destinazioni su Milano e Gallarate risultano scomode. Alcuni sono giovani al primo impiego, ma tanti sono quelli che hanno tra i 50 e 60 anni e sono rimasti a casa per il fallimento di altre aziende e hanno grande difficoltà a reinserirsi”. Tra i pochi requisiti per poter accedere ed essere ammessi al bando, occorre che: le persone siano residenti o domiciliate nel territorio della Diocesi di Milano, con almeno un figlio a carico e disoccupate da non prima del mese di luglio 2015; i giovani disoccupati o inoccupati di età compresa tra i 18 e 24 anni, conviventi con i genitori. La proposta è molto importante, anche perchè è una virtuosa sinergia tra enti religiosi, tessuto imprenditoriale e comunità locali. Già ora, dei 32 profili selezionati, solo 6 sono stati inseriti: l’obiettivo è dare, invece, un’opportunità a tutti.
I PROFILI DELLE PERSONE SELEZIONATE E I CONTATTI
Ecco alcuni profili professionali dei candidati, presenti nella banca dati: saldatore, magazziniere, autista, camionista, operaio specializzato, impiegato amministrativo, segreteria aziendale, commessa, operatore scuola dell’infanzia, cameriarea ai piani, servizio ai tavoli, barista, addetto alle pulizie, giardiniere e manovale edile. Per chi volesse informazioni per poter accedere al Fondo o dare disponibiltà per accogliere tirocini, può rivolgersi alla Caritas di Inveruno presso il Palazzo delle Associazioni il martedì dalle 15 alle 17 (anche via cellulare negli orari di apertura al 371.1823120) o via mail: ffl3 [dot] caritasinveruno [at] gmail [dot] com
UN'INTUIZIONE DI TETTAMANZI
La costituzione del FFL (Fondo Famiglie Lavoro) risale alla notte di Natale 2008, quando l’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi durante la Messa ne annunciò la nascita. Dal gennaio 2009 al dicembre del 2011 sono stati raccolti circa 13.883.809 euro che hanno consentito di aiutare 6.969 famiglie. Un’intuizione ‘rivoluzionaria’ che metteva in concreto ciò che tanti politici o autorità solo sbandieravano: aiutare concretamente a ridare lavoro a chi l’aveva perso. Il Fondo Famiglia Lavoro è così proseguito con grande supporto anche con l’Arcivescovo Angelo Scola, per arrivare alla sua terza fase con l’attuale Arcivescovo Mario Delpini. A conclusione dell’Anno Santo della Misericordia, il Fondo Famiglia Lavoro è ripartito, rinnovandosi profondamente e richiamando imprenditori, lavoratori, terzo settore, parrocchie a fare ciascuno la propria parte fino in fondo per uscire dalla lunga crisi economica. E’ nata così la terza fase, ‘Diamo lavoro’, un imperativo etico, un impegno corale, un’opera di misericordia che vuole essere un’eredità del Giubileo. Rispetto al passato, il Fondo concentra tutte le risorse e gli sforzi per favorire la ricollocazione nel mercato del lavoro attraverso lo strumento del tirocinio. Ciò significa che tutte le donazioni raccolte vengono impiegate per finanziare questa misura. Per favorire i reinserimenti lavorativi dei propri beneficiari, il Fondo stringe un patto con le imprese. Alle associazioni imprenditoriali viene proposta una lettera d’intenti per l’adesione al progetto con la quale si impegnano a promuovere presso i propri associati l’avvio dei tirocini.
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