Milano / Malpensa
I pasti con più 'Profumi, sapori, colori'
Quando non si può più curare la malattia è possibile continuare a prendersi cura della persona. Partendo da tale premessa, è nata l’idea del progetto ‘Profumi, sapori, colori’. Le persone con malattia inguaribile nella fase di fine vita, in particolare se presentano disfagia (difficoltà alla deglutizione che quindi rende difficoltosa l’alimentazione per bocca) e quindi molto spesso inappetenza, hanno bisogno di una dieta di consistenza morbida e perciò i cibi sono frullati od omogenizzati risultando poco appetibili/invitanti. Quando ci si prende cura delle persone, anche piccoli gesti possono modificare in positivo la qualità di vita, ancorché nella fase finale. Inoltre nella fase terminale della vita di un individuo, alimentarsi assume connotati ben più ampi e racchiude in sé significati simbolici che portano a trattare l’argomento non solo come puro nutrimento del corpo, ma anche e soprattutto come amorevole accudimento e ‘nutrimento’ affettivo per la persona e la famiglia. L’obiettivo è influenzare positivamente l’appetito delle persone ricoverate in Hospice a Magenta, in particolare con problemi di disfagia, migliorando la quantità di cibo assunto e rendendo il momento del pasto un’esperienza positiva, verificando l’efficacia di alcune strategie di presentazione del pasto. Più nello specifico l’iniziativa vede i piatti serviti su di un vassoio colorato ricoperta con una tovaglietta plastificata stampata con i disegni realizzati dai ricoverati degli Hospice all’interno del progetto ‘ArtTerapy’. Le stoviglie e i vassoi sono stati donati dall’associazione ‘Insieme per l’Hospice di Magenta’. Sul vassoio è presente un fiore artificiale, realizzato artigianalmente con recupero di capsule del caffè, dalle persone con disturbi di Salute mentale del Centro Diurno di Magenta (struttura afferente anch’essa all’ASST Ovest Milanese). La distribuzione dei pasti, infine, è partita il 19 febbraio, in vicinanza alla Giornata internazionale del malato (11 febbraio), e il personale dell’Hospice magentino ha fatto ricorso anche alla propria fantasia e creatività nell’impiattamento. Il primo vassoio è stato confezionato per una signora ricoverata che faticava molto ad alimentarsi e che dopo il consumo del pasto nella nuova versione ha espresso molta soddisfazione per la presentazione e per il gusto.
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