Milano / Malpensa
La solidarietà sui banchi di scuola
La terra che all’improvviso trema. La paura, il dolore e la disperazione che si mischiano assieme, diventando praticamente una cosa sola. Tutto o quasi portato via in un attimo: le case, i luoghi dove molti di loro sono nati e cresciuti, per qualcuno purtroppo pure gli affetti più cari; attorno solo cumuli e cumuli di macerie e un immenso vuoto. Ricominciare e guardare avanti sembra impossibile, ma la forza di volontà e la voglia di ripartire sono troppo forti per rimanere fermi, immobili. E tutti possiamo essere di aiuto: chi è là in quelle terre e chi sta a chilometri e chilometri di distanza. Dai più piccoli ai più grandi, insomma, anche un semplice e normale gesto può essere importante. Che cosa però? Alla fine l’idea è venuta ai giovanissimi alunni ed agli insegnanti dell’istituto comprensivo ‘Don Lorenzo Milani’. “Facciamo qualcosa per i nostri compagni delle scuole colpite appunto dal sisma”. Così, ecco che oggi quel progetto e quella proposta sono diventate realtà: da Sarnano (nelle Marche) e dall’istituto ‘Giacomo Leopardi’ a Turbigo, per trovarsi e stare insieme. “L’iniziativa nasce due anni fa circa – spiega la dirigente scolastica del comprensivo turbighese, Maria Silanos – Appena dopo il terremoto dell’agosto 2016 che aveva duramente colpito il centro Italia, con il corpo docenti ci siamo confrontati per cercare di mettere in campo alcune iniziative solidali a favore di quei luoghi. Il primo pensiero, allora, è andato ad una raccolta fondi e subito ne abbiamo parlato con le famiglie dei nostri ragazzi; poi, navigando su internet mi sono imbattuta in un video realizzato dai genitori di Sarnano (‘Tutti a scuola Sarnano’, questo il titolo) ed ho voluto provare a mettermi in contatto proprio con la scuola marchigiana”. Da una parte, dunque, la raccolta fondi che proseguiva (l’importo raggiunto è già stato devoluto), in parallelo un’altra idea, ancora più concreta e diretta, ossia uno scambio culturale tra i due istituti. “La proposta è stata presentata nuovamente alle mamme ed ai papà degli studenti e ci siamo attivati per metterla in pratica – continua Silanos”. L’organizzazione, le chiamate tra le due presidi, la programmazione specifica (si è lavorato con intensità e grande attenzione) e alla fine ce l’hanno fatta. “La risposta dei nostri genitori è stata davvero significativa – conclude la dirigente scolastica – Ben 28, infatti, le famiglie (la maggior parte delle Medie, ma c’è anche un gruppetto delle Elementari) che hanno dato la loro disponibilità ad ospitare gli alunni arrivati da Sarnano. Grazie a tutti e grazie, inoltre, all’Amministrazione comunale che fin dal principio ci ha sostenuto in questa iniziativa”.
IL VIDEO DELL'ARRIVO DEI RAGAZZI DI SARNANO
TESTIMONIANZE, EMOZIONI E VISITE ALLA SCOPERTA DEL PAESE
"La paura e il ricordo. Grazie della possibilità che ci date"
Oggi come ieri purtroppo. Perché proprio mentre i ragazzi dell’istituto comprensivo ‘Giacomo Leopardi’ di Sarnano stavano per partire alla volta di Turbigo (martedì scorso), la terra ha tremato ancora. La paura che ritorna, come in quel 24 agosto 2016 quando tutto è cominciato. “Potete immaginare lo stato d’animo che c’è qui – racconta la dirigente scolastica, Maura Ghezzi – I nostri studenti (36 in totale, 8 della Primaria e i restanti della Secondaria), comunque, sono in viaggio verso la Lombardia e la provincia di Milano. L’emozione sui loro volti era grande: conoscere i compagni della scuola di Turbigo, trascorrere qualche giorno con loro e poter visitare posti nuovi. E’ certamente una bellissima occasione ed un’esperienza che si porteranno per sempre nel cuore. Voglio ringraziare la preside del comprensivo ‘Don Milani’ per la possibilità”. Dopo quanto successo due anni fa, ricominciare, insomma, non è stato facile e non è ancora oggi semplice, ma anche simili occasioni possono essere di aiuto. “Il 24 agosto del 2016 è una data che non dimenticheremo mai – continua Ghezzi – Da quel momento le nostre vite inevitabilmente sono cambiate. Un attimo prima hai delle certezze, un istante dopo non ci sono più. E allora ti attivi per ripartire, per ricostruire quanto è andato distrutto. Per quanto riguarda il nostro istituto, i giorni e i mesi successivi al sisma sono stati difficili e complicati sotto ogni aspetto e punto di vista: c’è da garantire il diritto all’istruzione dei nostri giovani, però le strutture dove eri abituato a fare lezione sono inagibili e non le puoi utilizzare; ancora, la sicurezza, hai paura che possa accadere di nuovo, che la terra torni a tremare, devi trovare le soluzioni più idonee perché ci sia la massima sicurezza appunto. Ci si affida, pertanto, ai vari edifici o aree presenti sul territorio (palazzetti, tensostrutture, sedi di altre scuole, unendo magari assieme gli allievi più grandi delle superiori con quelli delle medie, delle elementari e delle materne), fino a dover ridistribuire gli orari di lezione in più momenti della giornata (la primaria e la secondaria di Sarnano, ad esempio, hanno dovuto fare scuola al pomeriggio, con le difficoltà che ne conseguono sia dal punto di vista organizzativo sia per gli stessi ragazzi)”.
Nel territorio per incontrare i nuovi amici
Le 17.30 circa quando il pullman arriva davanti a piazza Madonna della Luna. I ragazzi scendono uno dopo l’altro, la faccia un po’ stanca per il viaggio, ma nel cuore e nella testa l’emozione per un’esperienza che siamo certi ricorderanno per sempre. Sono attesi da quattro giorni nel nostro territorio insieme ai compagni ed ai nuovi amici di Turbigo, per provare a dimenticare per qualche ora i terribili momenti del terremoto che nel 2016 ha colpito il loro Comune, Sarnano (nelle Marche). Insieme ci sono gli insegnanti, pronti anche loro a conoscere i colleghi turbighesi ed a visitare questa zona. Sì, perché il programma è stato organizzato su più momenti: mercoledì, ad esempio, ci si è trasferiti a Milano, quindi giovedì ci si dividerà tra alcune attività in istituto e successivamente un tour per i luoghi simbolo del paese (il vecchio Comune, il Naviglio, la Villa Gray, il palazzo Municipale, chiesa dei SS Cosma e Damiano, ecc…), per poi spostarsi, la sera, nell’auditorium di via Trieste per l’incontro pubblico ‘Ricominciare… oltre la paura’ (i docenti e gli alunni marchigiani si racconteranno); infine, venerdì un altro momento ‘fuori porta’, stavolta a Como, prima della partenza per tornare a casa, sabato.
"Benvenuti ragazzi e complimenti alla scuola per l'iniziativa"
“Un’esperienza importante per i nostri ragazzi. Come Comune, oltre ad avere dato il patrocinio per la serata del 12 aprile, abbiamo da subito sostenuto e collaborato per la realizzazione di questa iniziativa, che riteniamo molto positiva per gli studenti del nostro istituto comprensivo, che hanno avuto modo di ascoltare testimonianze e toccare con mano aspetti di una realtà vissuta soltanto attraverso i telegiornali e gli articoli di giornale”. Massima attenzione, dunque, da parte del sindaco Christian Garavaglia e di tutta l’Amministrazione per una proposta che partendo dal presente guarda anche al futuro. “Ancora una volta, come già accaduto in passato, Turbigo ha voluto scendere in campo per sostenere e stare vicina ai paesi colpiti dal sisma. Grazie alla nostra scuole e alle famiglie”.
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