Milano / Malpensa
Dieci idee per la politica
Mancano pochi giorni al voto per il rinnovo del Consiglio di Regione Lombardia e del Governo centrale, ma alzi la mano chi è riuscito a percepire, dal dibattito pubblico, qualche tema proposto dai partiti. L’attenzione è sulle alleanze, che grazie/putroppo al sistema elettorale garantiranno o meno la governabilità , ma la mancanza di contenuti preoccupa. In queste ultime settimane si è tornati indietro di 70 anni, con una divisione tra fascisti e antifascisti, tra razzisti e accoglienti. I nomi dei candidati, con le relative esclusioni, hanno catalizzato l’attenzione di tutti, ma cosa accadrà dal 5 marzo, giorno dopo il voto? Ma soprattutto, chi vincerà che idee cercherà di attuare per cambiare e governare l’Italia? Dovrebbero essere questi i motivi, in una democrazia sana, ad attrarre gli elettori ad informarsi. Noi, in un ‘gioco’ delle parti, abbiamo chiesto a dieci nostri editorialisti di proporre idee, provocazioni, spunti, che possono diventare temi del dibattito sia per le Regionali che per il Governo. Sono dieci proposte che possono essere recepite da qualunque lista o partito, e magari alcuni di loro possono anche scriversi per rispondere a queste idee, così da generare un dibattito pubblico maturo, per prepararci consapevolmente al voto.
La campagna elettorale 2.0
Cara e vecchia campagna elettorale... Si entra sempre più nel vivo (anche se a dirla tutta è già cominciata da giorni e giorni), perchè il 4 marzo è sempre più vicino e allora “bisogna correre”. Da una parte all’altra dell’Italia e della nostra Regione, ecco che si susseguono incontri, dibattiti, confronti, visite, riunioni, ecc... per incontrare gli elettori e cercare di strappare il loro voto. Ma nell’era delle tecnologie, poteva mancare internet? Certo che no, anzi in modo particolare i social network sono diventati quasi lo strumento principale per molti candidati. Quotidianamente, insomma, vengono utilizzati per lanciare un loro punto del programma, aprire una eventuale discussione, fare domande, presentarsioppure per criticare l’operato di questo o quell’avversario. La campagna elettorale, insomma, è sempre più dalle mille sfaccettature.
Le dieci proposte
1. (Egidio Marcoli) - In Italia il 4 marzo si vota, chi vincerà si assumerà l’onore e l’onere di cambiare il nostro Paese. Qualche cosa noi cittadini possiamo suggerire, ad esempio nel mondo dello sport dove da troppo tempo si sta vivendo alla giornata. Lo sport è di tutti! Perché non pensare allora a progettare piste ciclabili che entrano nei centri paesi e non periferiche? Perché non fare dei passaggi pedonali protetti che portano alle scuole? O ancora il bike sharing in ogni paese. Lo sport fa bene a tutti!
2. (Alessandra Caccia) - Gli italiani hanno paura della tecnologia: secondo il Rapporto 2017 AGi-Censis, il 51,4% degli italiani ritiene che i processi di innovazione abbiano aumentato i divari sociali. Il digital divide in Italia esiste eccome: siamo al 54esimo posto a livello mondiale per quanto riguarda la velocità media di connessione a Internet. Non dimentichiamoci che nel nostro territorio, a Nosate, da un anno e mezzo ci sono problemi con linea telefonica e traffico dati da mobile...
3. (Giorgio Gala) - Abbiamo bisogno di un ‘baby boom’ tricolore. Dobbiamo dare la possibilità alle donne di avere figli, garantendo loro la stabilità e la disponibilità economica per farlo. Ci vuole uno sforzo collettivo, perché non è regalando la cittadinanza che creeremo nuovi italiani. In Francia esiste un premio alla nascita di €927, che, sommato a una serie di bonus, porta nelle casse delle neomamme transalpine, per esempio con due figli, una cifra di circa 7 mila euro.
4. (Marcello Mazzoleni) - Siamo da sempre una zona di forte passaggio di uomini, di merci e di capitali ed é solo riacquistando questo ruolo centrale e non periferico che potremo avere un vero sviluppo. Ritengo, infatti, che la crescita di un luogo parta dalla promozione della sua valorizzazione: infatti la ricettività turistica è l’unico volano stabile per l’economia. Trovo inconcepibile che la grande quantità di turisti stranieri che è presente ogni anno sul Lago Maggiore non possa raggiungere i nostri territori.
5. (Simone Cislaghi) - “Una nave non è fatta per restare in porto” scriveva la Bhutto. I giovani sono spesso una nave pronta a salpare, ma l’uscita dal porto è ardua: non si trova un lavoro stabile. Così non va. In attesa che la politica ne faccia una priorità, i giovani stessi devono darci dentro e ricordare quello spirito sacrificale col quale i loro nonni hanno ricostruito l’Italia postbellica. Chi governa dovrà capire che solo investendo e sostenendo le idee dei giovani si può programmare il futuro.
6. (Alessio Belleri) - Provincia chi? Perchè purtroppo il più delle volte sono tutti bravi a farsi vedere in campagna elettorale, ma poi ecco che una volta eletti le aree attorno al capoluogo vengono dimenticate. Provate, allora, a concentrarvi appunto sulle province, pensando magari di realizzare qualche evento principale proprio in queste aree e non sempre e soltanto a Milano. Ci sono strutture e spazi significativi in tale senso. E ogni tanto tornate anche in visita.
7. (Letizia Gualdoni) - Tornare a investire nell’arte e nella cultura: conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico italiano per rilanciare il Belpaese. Finanziamenti pubblici e sovvenzioni per musei e gallerie per allestire percorsi interattivi, ma anche mostre, restauri e attività didattiche. Il presidente di Federculture commenta: “Una società che rinuncia alla cultura è una società che non ha futuro”.
8. (Vittorio Gualdoni) - E’ notizia di questi giorni la clamorosa svolta storica della Germania che apre a tutti i mezzi pubblici, GRATIS, per cercare di ridurre l’inquinamento. Una scelta da 13 miliardi di euro che segna una nuova era. E da noi? Se le energie pulite sono in crescita, queste non bastano. Servono idee e scelte coraggiose. Ma anche tutela e pulizia del territorio per il nostro domani. E il nostro dopo-domani.
9. (Francesca Favotto) - L’Istat riporta dati ottimistici: il tasso di disoccupazione giovanile è in calo ed è il più basso da gennaio 2012. Questo significa che sempre più giovani hanno un impiego, ma avere un lavoro non è sinonimo di sicurezza. Perché l’altro incubo che incombe è la precarietà. Ditte che non riescono a pagare i dipendenti perché con livelli di tassazione troppo alti. Liberi professionisti senza tutela. Come aiutarli?
10. (Annachiara Blandino) - Francia e Germania stanno iniziando ad avviare una cooperazione rafforzata sulle più salienti questioni europee e internazionali. Il patto tra i due paesi si aggiunge agli accordi già esistenti tra i membri dell’Unione Europea. E l’Italia? Nuove sfide, soprattutto a ‘est’ si stanno aprendo. Serve coraggio, capacità politica e lungimiranza per ridefinire il nostro ruolo in Europa.
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