Milano / Malpensa
I 'social' entrano nella pubblicità
- 18/11/2017 - 07:51
- Comunicaré
- Televisione
Avrete senz’altro visto alla tv in questi giorni la pubblicità di una nota merendina al cioccolato, la Fiesta, e avrete notato qualcosa di inedito in tv: il video riporta due spesse bande nere, una sopra e una sotto l’immagine, su cui compaiono scritte bianche in lettere maiuscole. Un formato inedito per la tv, ma ben conosciuto dagli utenti dei social network e di Facebook in particolare, dove tale formato si ritrova in tantissimi post motivazionali, ironici, meme.
Cos’è un meme?
Apro una piccola parentesi perché credo che la parola “meme” meriti una spiegazione tutta sua e un paragrafo a parte. Il meme è, di fatto, un’immagine dotata di significato spesso ironico e divertente che si diffonde in maniera virale nel web. Benché sia frutto dell’era di internet, il termine deriva niente meno che dal greco mimëma, che indica un’imitazione o qualcosa di imitato. Questo perché un meme (che si dovrebbe pronunciare “mim”) è una sorta di struttura fissa della quale gli utenti possono cambiare le parole. L’esempio più comune e riconoscibile per tutti di meme, che si è diffuso anche al di fuori dei confini di internet, è il “Keep calm and...” che deriva da un poster prodotto dal governo britannico nel 1939 - “Keep Calm and Carry On”, un’incitazione a mantenere la calma e andare avanti nonostante la II Guerra Mondiale incombente - riscoperto nel 2000 e subito usato a fini pubblicitari.
Pubblicità e social
Dopo questa parentesi, torniamo alla nostra pubblicità, che si contamina sempre di più di elementi propri della comunicazione social. I creativi pubblicitari, infatti, sempre di più cercano di trasportare in tv le modalità con cui gli utenti comunicano su Facebook & Co., pensando che i consumatori sentano queste modalità come ormai più naturali e proprie. Quello che dimenticano, però, è che il contesto dei social è unico e non replicabile: in tv, nella pubblicità, non c’è lo scambio che contraddistingue la sfera sociale virtuale.
Come non parlare di Buondì?
E, a proposito di merendine, proprio questo è stato l’errore del tanto chiacchierato annuncio tv di Buondì - quello del meteorite che schiaccia madri, padri, postini e infedeli vari, rei di non ammettere che esista una colazione golosa e leggera. Il cinismo e l’ironia del video, affini a quelli che circolano sui social network, sono stati sentiti come lontani e irriverenti nel mondo della tv perché si tratta di un canale senza contraddittorio diretto, senza interazione. Diverso sarebbe stato realizzare i video solo per il web e scatenare il contraddittorio all’interno dello stesso canale, lasciando che gli utenti dei social (come di fatto è successo) si scatenassero in parodie, scimmittamenti, meme e prese in giro collettive, catartiche e liberatorie.
E voi, cosa ne pensate? Della pubblicità di Fiesta, di quella di Buondì? Dei social visti in tv? Scriveteci il vostro parere!
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