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lunedì 25 novembre 2024 | ore 17:32

"Il mio giro in un... libro"

Marco Invernizzi un anno fa tornava a casa dopo avere compiuto il giro del mondo in bicicletta. Un anno dopo ha deciso di raccontare la sua impresa in un libro.
Cuggiono - Marco Invernizzi durante il giro del mondo

L'ha ribattezzata ‘Una nuova avventura’ (e lo ha anche ribadito sulla sua pagina facebook) e in fondo, forse, mai frase avrebbe potuto essere più azzeccata perché, alla fine, è proprio da quella precedente avventura (o impresa, come qualcuno l’ha chiamata) che oggi si è arrivati a questa. Dal Giro del mondo in bicicletta a scrivere un libro: certo due esperienze completamente differenti tra loro, non però se il protagonista è sempre lui, il cuggionese Marco Invernizzi. Via, insomma, i panni del viaggiatore e del cicloturista ed eccolo, ora, con addosso quelli dello scrittore. “Ci ho messo un po’, è vero, ma ci siamo quasi - spiega lo stesso Invernizzi - L’anno scorso a luglio tornavo a casa dopo il giro del mondo in bicicletta; e l’anno prima, invece, sempre nel mese di luglio, partivo per vivere questo viaggio. Adesso, invece, coincidenza ha voluto (perchè di coincidenza si è trattato) che tra qualche settimana (a luglio di nuovo) uscirà il mio libro sull’esperienza. Ci ho messo un po’, è vero, e avrei potuto continuare a pubblicare frequentemente sulla pagina facebook dedicata proprio all’iniziativa, ma non sono così social come molti pensano. La mia vita ‘normale’, alla quale sono tornato, è davvero frenetica e non sarebbe stato naturale continuare a parlare di viaggi. Ho ripreso le fila della mia attività, una società di software, e ho avviato pure alcune start up; tuttavia l’impresa più difficile in cui mi sono lanciato è stata un’altra. Più ci penso, più mi sembra incredibile, considerato che si tratta di una delle cose più lontane dalle mie abitudini e inclinazioni. Ho scritto appunto un libro. Sia durante sia dopo il giro del mondo, infatti, ho ricevuto centinaia di messaggi con i quali mi si chiedeva se stessi già scrivendo qualcosa o se avessi intenzione di farlo. All’inizio mi sembrava un’idea folle e difficile, impegnativa quanto rimontare in sella e attraversare nuovamente il globo terrestre. Poi, a mente fredda, ho cominciato a pensarci in maniera seria, finché mi sono messo lì a buttare giù qualche appunto e parole. E sapete, mi sono reso conto, mentre passavo le notti a scrivere senza un vero motivo, che quella era finalmente l’unica occasione per provare a trasmettere ciò che può spingere una persona a compiere un viaggio simile al mio. Sui sociali si hanno a disposizione poche righe e pochi secondi di attenzione, qui, finalmente, ho davvero potuto raccontare la mia storia, completa di tutte le sue acrobazie e perché no anche con alcune riflessioni”. Dalle parole, dunque, alle pagine vere e proprie, il momento della pubblicazione si avvicina sempre più. “Nel libro non ho voluto concentrarmi sulle tematiche e sugli argomenti legati al ciclismo, alla fatica, alla bicicletta ed alla parte tecnica - conclude - Ho voluto, invece, mostrare gli incontri, le emozioni, quanto vissuto in prima persona e con la gente sul percorso. Le relazioni umane, la collaborazione e il contatto diretto. E’ stato, infatti, un anno impegnativo certo, ma bello sotto più aspetti e punti di vista. L’ospitalità delle persone, le nuove amicizie fate, i trasferimenti da uno Stato all’altro, le notti trascorse in tenda o in qualche riparo di fortuna, la conoscenza di culture e tradizioni diverse, le giornate a pedalare con il sole o il brutto tempo. Nelle circa 200 pagine c’è tutto questo, tra testi, pensieri e immagini. Il titolo del libro? L’idea è lì, ora siamo nella fase di correzione e presto ve lo svelerò, per poi organizzare una serie di presentazioni e farvelo conoscere nel dettaglio”.

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