Milano / Malpensa
"Repubblica... sulla Magistratura"
- 13/03/2017 - 11:27
- Editoriali
- Il bastian contrario
Cari ragazzi, qui l’argomento è di quelli seri; di quelli che ci vorrebbe un’analisi approfondita per capirne tutte le sfumature, ma di cui ci limitiamo a cogliere degli spunti e a stimolare una riflessione che è doveroso fare. Tutti conosciamo il primo articolo della nostra amata Costituzione, però voglio qui riproporvi una nuova versione, un po’ più moderna e probabilmente drammaticamente attuale. Oggi potremmo, forse fin troppo facilmente, dire che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sulla Magistratura, la cui sovranità appartiene ai magistrati che la esercitano nelle forme e nei limiti della loro volontà”. Spero di poter dire e spero lo possiate fare anche voi che il suddetto articolo sia poco realistico, ma la realtà mi guida in un’altra direzione e la dimostrazione di come il potere giudiziario stia sempre più affondando la sua incidenza nella mollezza del sistema politico, quale composizione dei poteri esecutivo e legislativo, mi è sotto gli occhi. La magistratura, così come teorizzò il forse dimenticato Montesquieu, deve rimanere, tanto quanto i due restanti poteri, un ente a se stante con il compito di giudicare il comportamento dei cittadini nei parametri di legge e non fondersi con l’autorità di dettare policy. Dovere, quest’ultimo, che toccherebbe ad una classe politica che si sta dimostrando sempre più dipendente dalle scelte dei giudici nel processo di policy-making. È infatti notizia di pochi giorni fa, per esempio, che la corte d’Appello di Trento ha accordato la possibilità di vedere riconosciuto come proprio figlio a un coppia gay un bambino, nato attraverso il processo di procreazione assistita in un altro Stato. Non da meno l’influenza dei ‘togati’ sulla legge elettorale. Andassimo a votare domani lo faremmo con una legge decisa dalla corte di Cassazione e non dai nostri rappresentanti. Tutto normale?... Lascia perplessi, poi, anche il caso Emiliano, candidato alla segreteria del PD, ma mai svestitosi della carica di magistrato. La legge dichiara queste due mansioni incompatibili, ma qualcuno ha detto qualcosa?
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