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mercoledì 31 luglio 2024 | ore 04:16

"Prima le idee, poi i nomi"

Il Partito Democratico e 'La Turbigo che Vogliamo' in sinergia verso le prossime elezioni amministrative del 2016. "Qualcuno si dimentica che prima vengono le idee, poi i nomi".
Turbigo - Verso le elezioni amministrative (Foto internet)

A volerlo riassumere in poche righe e con quel loro stesso messaggio, che da tempo stanno ripetendo e ribadendo in più momenti e sedi, “C’è bisogno di un radicale cambiamento di metodo rispetto al passato. Prima devono venire necessariamente le idee ed i programmi e solo successivamente ci si potrà soffermare sui nomi dei candidati o sui simboli”. Ma il ragionamento è ben più ampio e parte ormai diversi mesi fa quando il Partito Democratico e il gruppo ‘La Turbigo che Vogliamo’ si sono seduti ad un tavolo gli uni affianco agli altri per organizzare l’appuntamento elettorale del 2016, trovando fin da subito una significativa e importante intesa. “Il concetto principale sul quale stiamo concentrando le attenzioni in questa fase è ben chiaro – commentano – Ossia, riteniamo che le liste non possano essere costruite come sterili sommatorie di voti e che i candidati debbano essere solo l’incarnazione di una nuova mentalità e di un ampio progetto che ragioni sullo sviluppo del territorio, per risollevare le sorti del nostro paese. Come PD e ‘La Turbigo che Vogliamo’ siamo felici di aver constatato una convergenza di intenti, che hanno portato alla condivisione di una comune proposta di programma”. Diversi i punti cardine sui quali ragionare: innanzitutto serve un’inversione di tendenza, con idee nuove e coraggiose, in totale contrapposizione a quanto rappresentato dall’attuale Amministrazione; ancora tutti sono concordi nel sottolineare come chi amministrerà dovrà avere quale priorità il bene comune e non l’interesse di pochi; fino al fatto che trasparenza e partecipazione dovranno essere la prerogativa della prossima azione di governo. “Da qui, pertanto, abbiamo avviato un percorso appunto condiviso – continuano – Ma ovviamente questo è un processo aperto che cerchi di includere quante più forze possibili (come ad esempio il Movimento 5 Stelle, le cui recenti iniziative comunali si sono rivelate serie e condivisibili; oppure i singoli cittadini che si riconoscono in altri partiti di sinistra), trovando in costoro la disponibilità al dialogo ed all’aggregazione, sempre partendo da alcuni valori che sono quelli del metodo e del programma. In base a ciò, dunque, è con rammarico che, in parallelo, constatiamo purtroppo come altre compagini, anche politicamente affini, preferiscano ragionare in termini antitetici, dimostrando di interessarsi più alle persone ed ai nomi che al programma”.

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