Milano / Malpensa
Difendiamo i diritti umani
Emanuele Secchi, consigliere alla cultura del comune di Arconate ci sta e lo dimostra. Per la seconda volta, la cittadina del nostro territorio dedica la serata di lunedì 30, ad un accordo di pace, in cui per farne parte non occorre essere una capitale o una grande città. Lo spirito di volontà nel dire sì al diritto alla vita, dicendogli un “Ti amo da Vivere”, come titolava il recente evento in difesa delle donne organizzato dall’Amministrazione comunale. L’altra sera a Palazzo Taverna, Laura Maino ha rappresentato le realtà locali di Amnesty International, insieme a Emanuele Secchi che ha moderato l’evento. “La ricorrenza del 30 novembre è strettamente legata al giorno in cui il primo stato italiano del Granducato di Toscana abolì la pena di morte nel lontano 1786”, ha introdotto Emanuele. “Grazie alla Comunità di S.Egidio di Roma, il progetto ‘City For Life’ sta creando un vero e proprio flash mob mondiale che promuove appieno i diritti dell’uomo”. Quei diritti di cui Mario Marazziti, portavoce di Sant’Egidio e deputato della XVII Legislatura alla Camera, ha riportato nel suo nuovo libro dal titolo ‘Life – da Caino a Califfato’: “Alla guerra non c’è errore più grave che rispondere con la guerra,... non si ottiene nulla, anzi si macchierebbero di più i paesi che accettano di rispondere con altri attacchi”. Messaggi chiari che avevano il compito di portare alla luce anche i fatti recenti delle stragi di Parigi. Quindi, Laura Maino, portavoce del movimento che oggi conta oltre sette milioni di persone, ha messo in luce l’importanza di una petizione a favore dell’abolizione della pena capitale. “In questi anni sono stati fatti molti passi avanti, ma ancora adesso la Cina, l’Iran e l’Arabia si contendono il primato sulla pena di morte. Il lavoro continuo sulla sensibilizzazione e l’attenzione mondiale che guarda e ammonisce il gesto che vìola il codice etico sui diritti umani fa in modo che qualcosa ancora possa cambiare”. Grazie alla stretta collaborazione con le Nazioni Unite, Amnesty International, ad esempio, realizza corsi di formazione in tutti i gradi scolastici mediante formatori e soci. Si è tutti uniti verso l’abolizione della pena capitale, proponendo agli Stati aderenti alla condanna un reinserimento sociale o, nei casi più gravi, una sentenza che non metta fine alla vita. Un tema forte, insomma, e che spesso non ottiene quel riscontro sociale paritario all’argomento, però insieme si può, anzi si deve provare a fare qualcosa di concreto.
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