Milano / Malpensa
Un mondo difficile da interpretare
- 11/07/2015 - 07:01
- Editoriali
- Post Scriptum
Ci sono, ci sono sempre stati, momenti, eventi, fatti, che segnano la storia. Guerre, conquiste, decisioni politiche. La storia dell’Unione Europea, per la mia generazione che non ha vissuto le tragedie del ‘900, è la storia di Paesi diversi che si possono attraversare liberamente e in cui è possibile andare a lavorarci. Ma nessuno, credo nemmeno di questa mia generazione, è mai riuscito a ‘sentirsi’ parte integrante e dire con orgoglio “sono Europeo”. Proprio ciò che servirebbe, perchè il Mondo corre più velocemente di quanto si pensi: Cuba e gli Usa rompono l’embargo, la Russia fa la voce grossa nell’est europeo, la Cina cresce a ritmi vertiginosi (con il rischio di alcune bolle speculative e finanziarie), un Papa argentino rivoluziona la Chiesa e la società, l’Iran si accorda sul nucleare e l’ISIS cerca sbocchi nel mediterraneo. Un tempo la storia la si scriveva in decenni, secoli. Ora cambia in poche ore. E spesso non riusciamo a comprenderla. Il Mondo non è la nostra ‘italietta’, ma l’Italia ha bisogno dell’Europa. E l’Europa non può e non deve abbandonare la Grecia. Serve slancio e lungimiranza, da parte di tutti, serve per arrivare a riconoscersi ‘europei’ con orgoglio.
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