Milano / Malpensa
Storia di un italiano nello spazio
"Vista dallo spazio, l’Italia è davvero un Paese meraviglioso. Tutti, di qualunque nazione siano, è il primo posto che guardano in quanto è ben riconoscibile. E’ posizionata in un luogo ‘privilegiato’, contornata dal mare e con le Alpi a proteggerla. Ma, vista di notte, da un ‘extraterrestre’, verrebbe anche da chiedersi che risorse infinite abbia, essendo lo Stato di gran lunga più illuminato dell’intera Europa”. Il suo sogno nasce quando era ancora bambino a Verano Brianza, un sogno, un desiderio probabilmente ancora comunissimo a decine e decine di ragazzi, ma che lui con tenacia, ostinazione e caparbietà ha portato a compimento per ben due volte: eh, sì, Paolo Nespoli, infatti, è stato il primo italiano nello spazio. Un’esperienza, la sua, sviluppatasi in due differenti missioni, la prima nel 2007 con lo Shuttle della Nasa, la seconda l’anno seguente, partendo dalla Russia, per approdare per ben sei lunghi mesi nella stazione Spaziale Internazionale. “La mia è stata una passione maturata fin da ragazzo - racconta - ma per la quale ci sono voluti davvero tanti sacrifici e studi per realizzarla. La preparazione è stata meticolosa e dettagliata, il rischio di non partire o veder annullare la partenza persistente fino a pochi mellesimi di secondo dal lancio. E poi via! Quando il razzo, con la potenza quasi di un ordigno nucleare si stacca da terra, eccoci nello spazio”. Una sensazione davvero unica, che comporta lavoro tecnico di gestione del mezzo e lavoro scientifico per gli esperimenti da realizzare e studiare, anche se, in un certo senso, sono gli stessi astronauti ad essere ‘cavie’ su cui studiare i cambiamenti fisici. “La stazione internazionale è una ‘Babele’ scientifica che viaggia a 400km di altezza (la Luna è a 350.000km) - spiega - ci si muove in velocità orbitale a 28.000km al secondo, con un continuo senso di ‘caduta’. E’ molto impegnativo, ma anche affascinante. Basti pensare che ogni ‘giorno’, si osservano ben 16 albe e 16 tramonti. Nell’ora e mezza libera quotidiana si può osservare la meraviglia del nostro pianeta: la potenza degli uragani, i deserti, gli immensi continenti, le luci della notte, i paesi dei miei amici e dei miei parenti... visti da un osservatorio privilegiato”.
La sua storia
Paolo Nespoli nasce a Milano nel 1957 e cresce e compie gli studi elementari e medi a Verano Brianza, nell’interland milanese, dove risiede la sua famiglia. Frequenta poi il Liceo Scientifico e dopo la maturità viene chiamato alla Scuola Militare di Paracadutismo di Pisa dove si riafferma dopo aver completato gli obblighi di leva. Nel 1980 vince un concorso per entrare negli incursori dell’Esercito e nel 1982 è inviato in Libano con il Contingente Italiano della Forza Multinazionale di Pace, dove vi rimarrà fino al 1984. Al suo rientro diventa ufficiale – è tutt’ora ufficiale della riserva con il grado di Maggiore. Nel 1991 viene assunto dal Centro Astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea, dove per i primi sette anni si occupa della preparazione e formazione degli astronauti e dei sistemi informatici di supporto alle missioni spaziali.Viene selezionato come astronauta nel 1998 e, dopo 9 anni di addestramento al Johnson Space Center della NASA a Houston, compie la sua prima missione nella spazio tra l’ottobre e novembre 2007 a bordo dello Space Shuttle Discovery. Durante questa complessa missione durata 15 giorni, svolge un ruolo chiave nella direzione delle passeggiate spaziali oltrechè una serie di esperimenti scientifici e numerose attività educative. Nel 2008 è assegnato ad una missione di lunga durata sulla Stazione Spaziale Internazionale e comincia l’addestramento che lo vede impegnato nei vari centri dislocati negli Stati Uniti, Europa, Canada, Giappone e Russia, dove ottiene la qualifica di primo ingegnere di bordo della navicella Soyuz e ingegnere di bordo della Stazione Spaziale. La missione, chiamata Expedition 26/27, parte dal cosmodromo di Baikonur in Kazachistan con una navicella Russa Soyuz nel dicembre 2010 e finisce nel maggio 2011 dopo 159 giorni in orbita. Durante la missione, Nespoli conduce una fitta serie di esperimenti scientifici, tecnologici e attività di carattere educativo. Nespoli è il primo italiano a compiere una missione di lunga durata e, con i suoi 174 giorni totali in orbita, detiene il record italiano di permanenza nello spazio.
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