Milano / Malpensa
'Firdaus, donna egiziana'
- 11/07/2014 - 11:17
- Libri
La donna, la sua condizione, un tema così diversamente inteso tra Oriente ed Occidente, una divergente modalità di interpretare e di vivere il valore femminile nella società. Da una parte, una visione turpe, incosciente, vigliacca e ancora animalesca, dall’altra, salvo episodi purtroppo crescenti di violenze e maltrattamenti, una considerazione in linea generale, diametralmente opposta, senza dubbio migliore, sotto ogni singolo aspetto. La situazione sembra essere tristemente peggiorata, a dirlo è una fonte alquanto attendibile, la Thomson Reuters Foundation, la quale, attraverso un’approfondita serie di indagini, è giunta a stilare una classifica dei Paesi del mondo islamico e della condizione della donna in essi. L’ultimo, in questa mesta enumerazione è proprio l’Egitto, ove, la svolta tanto attesa con la “Primavera araba” non è affatto giunta. È semplicemente trascorsa inesorabile, lasciando il posto ad un autunno di soli uomini, di discriminazioni e violenze, un’altra stagione fredda in cui alle donne resta solo lo spazio di un forzoso silenzio. Ebbene, è proprio questa la situazione dell’occultato mondo femminile egiziano descritta nel meraviglioso libro dal titolo “Firdaus, storia di una donna egiziana” la cui autrice è la nota scrittrice e psichiatra Hawal Al Sa’Dawi, che seppur in una collocazione temporale differente fornisce al lettore un quadro esatto di una questione che è ormai da troppo tempo stabile ed irrisolta. Questa è una storia vera, una storia che lascia un sapore amaro, ampio margine alla riflessione e molta rabbia, perché la mente occidentale non può immaginare di concepire nella quotidianità una situazione di tale oppressione e disprezzo. In una cella del carcere di Qanatir (Cairo), Firdaus attende di essere giustiziata per aver ucciso il suo protettore. Aveva sempre rifiutato di ricevere visite, ma alla fine accetta di incontrare Nawal al Sa’Dawi, le racconta la sua vita, fatta di abusi, violenze, oppressione ed abbandono. Firdaus, purtroppo, è stata giustiziata ed ora il suo corpo giace in una terra intrisa delle sue lacrime ma dove è presente un seme di orgoglio e riscatto che si spera nel tempo germogli, bagnato dai pianti di migliaia di eroine, che ogni singolo giorno lottano affinché le loro figlie siano strappate da un burrascoso oceano di inutile odio e disprezzo. Un libro dunque da consigliare a tutti quei lettori che abbiano il desiderio di voler riflettere, capire fino in fondo una realtà solo in apparenza così offuscata e remota, perché in fondo riguarda sempre esseri umani da considerare in quanto tali.
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