Il romanzo la stella del diavolo è stato realizzato dal celebre scrittore, musicista, attore norvegese Jo Nesbo che tuttora risulta essere uno dei più grandi scrittori crime al mondo. Con tutti i suoi gialli/thriller ha riscosso un enorme successo nel mondo dei lettori come dimostrato anche dall’ultima creazione dal titolo “polizia” proprio di quest’anno. Uno stile quello di Nesbo diretto, chiaro, intrigante, scorrevole, lineare e anche i dialoghi non sono tremendamente prolissi -come accadeva nei grandi classici del giallo dalla fine del XIX sec. ai primi anni del XX sec.- ma al contrario estremamente essenziali creando così un forte legame con il lettore. La stella del diavolo è il terzo libro di una trilogia iniziata con “il pettirosso” e “Nemesi” che vede come protagonista il detective Harry Hole specializzato in omicidi seriali. Tutta la trilogia è accomunata da una caso -l’omicidio di Ellen, collega di Hole- che molto spesso, seppur affiancato ad altri in cui Hole e il suo team dovranno cimentarsi, riveste un ruolo fondamentale. Il caso, che è costantemente presente nei tre romanzi ma in modo più rilevante nel primo e nel terzo, poiché Nemesi, è una sorta di parentesi nella quale, pur essendo la vicenda di Ellen di carattere centrale, non si ottengono particolari progressi nella risoluzione del caso. La stella del diavolo è suddivisa in due parti differenti che permettono di realizzare uno svolgimento parallelo, infatti, il romanzo si apre e chiude con il suddetto caso Ellen ed il caso del serial killer nella parte centrale. Una seconda caratteristica che permette di contraddistinguere la bravura di questo autore è la sua capacità di far trasparire dalle pagine le sensazioni di un ambiente molto spesso cupo e plumbeo tipico dei paesi nordici, aspetto che aumenta ulteriormente la tensione narrativa, nonché il coinvolgimento e partecipazione del lettore. E' ora opportuno, in seguito a questa prefazione, analizzare la trama del romanzo. Oslo è alle prese con una delle estati più afosi e torridi che si sia mai vista. La temperatura è così elevata che mettersi a cucinare sembra un impresa folle, tuttavia, in uno degli appartamenti in centro qualcosa bolle in pentola; nulla di strabiliante, fino a che due macchie nerastre non si allargano nell’acqua bollente. La donna che sta cucinando si accorge che non può essere altro se non....sangue. Alzando lo sguardo nota un liquido purpureo e denso colare dal soffitto. Tutto infatti appare chiaro, poiché al piano superiore si trova una donna immersa in una pozza di sangue, è Camilla Leon, a cui è stato reciso il dito della mano sinistra e un piccolo diamante a forma di stelle a cinque punte viene rinvenuto dietro la sua palpebra. Nello stesso momento, la scena si sposta nell’appartamento del detective Harry Hole che ovviamente è ubriaco. Non è una novità dal momento che dalla morte di Ellen non si è più ripreso e addirittura è stato sospeso dal servizio. Tuttavia, il capo della polizia Bearne Moller, decide di concedergli un’altra chance affidandogli il caso. Da questo istante le vittime aumentano, l’ipotesi di un killer seriale emerge sempre più dalla nebbia del dubbio e dell’incertezza facendosi più verosimile. Una vera e propria caccia per uno dei migliori detective, alcool escluso, della polizia di Oslo che non riesce mai ad arrendersi senza aver catturato la sua preda. Come già si denota dalla trama, sarà una storia agghiacciante che al lettore farà venire, come si suol affermare, la “pelle d’oca”, sia per lo stato di tensione e coinvolgimento a cui quest’ultimo è sottoposto sia per l’ambiente in cui gli omicidi si svolgono, quello norvegese, che senz’altro acuisce il desiderio del lettore di divorare letteralmente questo libro. Insomma, un capolavoro in cui risalta nel modo più assoluto la capacità di un vero e proprio maestro del thriller.

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