Milano / Malpensa
Avanza la crisi, chiude la speranza
- 28/01/2012 - 17:35
- Inchieste
Che il 2012 si aprisse all’insegna della crisi era ormai evidente sia per i commercianti, che hanno visto una drastica riduzione delle vendite, sia per i cittadini che hanno assistito all’aumento delle imposte. Ma c’è qualcosa che, probabilmente, aggrava questa situazione di grave difficoltà lavorativa: i problemi del credito. Il classico e italianissimo ‘pagherò’ sta spingendo sempre più in un circuito vizioso decine di aziende ed attività commerciali, intaccando il credito (ormai quasi nullo delle banche) e togliendo l’ultima cosa che spingeva molti a rischiare: la speranza. Le storie sotto raccontate sono, purtroppo, solo la punta di un iceberg molto più ampio che, inevitabilmente, vede accrescere la preoccupazione in chi un lavoro ce l’ha (ma spesso rischia di perderlo) e nei giovani (che all’idea di un posto di lavoro iniziano a non credere più). Anche per questo si stanno ampliando iniziative di protesta, come quella dei camionisti che abbiamo incontrato a Trecate (Novara), ma anche di molti cittadini che vedono nel sistema politico ed economico, se non i responsabili, quanto meno dei dirigenti inadeguati alla situazione. Anche per questo la raccolta firme dei movimenti dei cittadini. “L’iniziativa, nata in modo trasversale ai partiti e promossa dal gruppo facebook ‘Nun Te Regghe Più’, dal titolo della famosa canzone di Rino Gaetano, ha come obiettivo la promulgazione di una legge di iniziativa popolare formata da un solo articolo che prevede l’equiparazione degli stipendi su base europea”, spiegano i responsabili dell’iniziativa. Ma è nel piccolo che serve rilanciare la ripresa, ogni attività che chiude è segno di una parte del paese che muore. L’esempio del negozio ‘Mauri’ di Laura Testa a Cuggiono è emblematico: nonostante le iniziative per rilanciare l’attività (come le sfilate stagionali e il coinvolgimento dei clienti via Facebook), si appresta purtroppo a chiudere i battenti dopo oltre 30 anni di attività. Un’altra, l’ennesima, serranda che si abbassa.
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