Milano / Malpensa
'Aut-Out': finanziamento regionale di 263.285 euro
- 10/07/2023 - 10:39
- Busto Arsizio
- Salute
- Sociale
Ha ottenuto un finanziamento regionale di 263.285 euro il progetto 'Aut-Out', presentato dall’Amministrazione comunale di Busto Arsizio, in collaborazione con Carolina ODV, Liberi di Crescere, Aias Busto Arsizio “A.Tosi”, Triade Sos Autismo, per la realizzazione di percorsi di inclusione sociale dei ragazzi con i disturbi dello spettro autistico, che, secondo gli ultimi studi, riguardano 1 bambino ogni 48 nuovi nati.
Il progetto, uno dei 4 finanziati in Provincia di Varese, ha los copo di migliorare la qualità della vita dei ragazzi e delle loro famiglie e si svilupperà sia nella definizione di percorsi finalizzati ad aumentare l’inclusività (attraverso momenti di aggregazione, socializzazione, condivisione, sport, partecipazione ad attività ricreative), sia nel rafforzare i percorsi educativi attraverso l’attivazione di interventi anche innovativi, volti a promuovere maggior conoscenza, autostima, autonomia gestionale, capacità di prendersi cura di sé e degli altri.
“In sinergia tra gli assessorati all’Inclusione e all’Educazione andremo a lavorare sulle strategie per affrontare le problematiche legate all’autismo, sia in ambito scolastico con uno screening per tutti i bambini dai 24 ai 36 mesi che possa individuare i primi campanelli d’allarme, sia sull’attivazione di iniziative, anche ludiche e di socializzazione, che vadano incontro ai bisogni di questi ragazzi e delle loro famiglie – ha affermato l’assessore alle Politiche educative Daniela Cinzia Cerana - Questo progetto ha anche lo scopo di coinvolgere le famiglie che ancora non sanno a chi rivolgersi e di aiutarle a trovare il percorso più adatto alla loro situazione”.
“L’attenzione verso questi ragazzi non deve essere solo dei servizi sociali, la qualità della vita che dobbiamo a questi concittadini deve essere variegata e indirizzata all’autonomia, sono tutti figli della città di Busto e tutti i settori se ne devono occupare – ha aggiunto l’assessore all’Inclusione Paola Reguzzoni – Spero che questo progetto possa proseguire oltre i due anni previsti nell’affiancare il percorso della famiglia che viene devastata al ricevimento della diagnosi. Però il terzo settore da solo non può fare tutto, è la città intera che deve rispondere, anche con piccoli gesti di attenzione, ai bisogni di questi ragazzi”.
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