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La festa delle mele

Dal 27 al 30 ottobre appuntamento alla "Capitale della mela": il titolo che Bolzano si è guadagnata sul campo va confermato ogni anno.
Eventi - Bolzano con le mele

Gli altoatesini conoscono il valore della mela ma la sua nomea è, fortunatamente, sovraregionale ed internazionale. Ecco perché il target dell'ApfelFesta sarà orientato anche oltre i confini strettamente bolzanini. Una proiezione della città su un piano europeo e mondiale con l'Azienda di Soggiorno a tessere pure una tela di eventi paralleli. È' il caso degli allestimenti decorativi a cura dell'associazione Floricoltori Alto Adige posizionati in quattro punti differenti di piazza Walther ma anche del percorso di opere di artisti locali che si snoderà da piazza Walther a Castel Mareccio per celebrare il 75esimo anniversario dell'artigianato artistico dell'APA, la Confartigianato Imprese.

LA RACCOLTA DELLA MELA ALTOATESINA
A testimonianza di quanto la mela altoatesina sia un elemento capace di bucare i confini sono arrivati nei giorni scorsi i dati della produzione che vede una previsione di raccolta nella provincia di Bolzano pari a 912.803 tonnellate per il 2022 nonostante le ripetute ondate di calore che hanno colpito il territorio durante l'estate. In Trentino il totale previsto arriva a 507.306 tonnellate. Numeri che permettono all'Italia intera di consolidare la propria posizione di mercato nel contesto globale.

MAGIA E RISATE PER I BAMBINI
I bambini avranno degli spazi dedicati con laboratori, giochi ed attività a cura di Tiatro. Nel dettaglio gli appuntamenti saranno giovedì 27 ottobre e venerdì 28 dalle 15 alle 18 e sabato 29 e domenica 30 dalle 11 alle 18 con sketch divertenti ed incursioni dei clown. La mela, però, è anche fiaba così sarà lasciato spazio adeguato alla narrazione con l'avvincente tema "Mela e...altro". A catturare i sogni è sempre la magia che sarà portata dallo spettacolo "Magic Fantasy" che lascerà a bocca aperta i piccoli. Nel programma anche il truccabimbi (tutti potranno trasformarsi in un supereroe o una principessa) e la creazione di splendidi oggetti utilizzando solo materia prima naturale.

LA MUSICA NELL'ATMOSFERA
La musica riempirà l'atmosfera con le note di Mainfelt (in occasione dell'inaugurazione alle 17 di giovedì 27 ottobre), Solaia Jazz (venerdì 28 ottobre), Evi Mair Quartett (sabato 29 ottobre) e Krössbasso (domenica 30 ottobre). Parteciperanno anche alcuni gruppi locali e le bande musicali cittadine (nello specifico la Bürgerkapelle Gries alle 17 del 29 ottobre e la Stadtkapelle Bozen).
Da segnare con il cerchiolino rosso sul calendario l'appuntamento con l'organista austriaco Peter Waldner che alle 10.30 di sabato 29 ottobre suonerà un particolare strumento chiamato Apfelorgel.

GLI APPROFONDIMENTI SCIENTIFICI
La mela è anche scienza con alcuni approfondimenti che si terranno nella Sala delle Aste di Palazzo Mercantile con la partecipazione, tra gli altri esperti, del dottore di nutrizione e dietologia Lucio Lucchin e di Michael Oberhuber del Centro Sperimentazione di Laimburg. Il primo fornirà anche uno sguardo sul variegato mondo delle allergie mentre il secondo abbraccerà gli orizzonti della ricerca attuale. Si dibatterà, inoltre, della diversità della mela in Alto Adige, della sostenibilità della sua produzione e dell'impatto che il cambiamento climatico sta avendo su questo frutto. Non mancheranno accenni agli aspetti nutrizionali e al rapporto tra mondo rurale e urbano. Una simbiosi non sempre facile che va costantemente ricercata è promossa per il bene di tutti. E della mela prima di tutto.

LA MELA COME ELEMENTO LETTERARIO E ANTROPOLOGICO
I focus avranno anche una matrice letteraria con relazioni sul rapporto, nella simbologia, tra la mela e l'eros così come si toccheranno le origini della presenza di questo frutto in molteplici fiabe, leggende o miti di vari territori, Alto Adige compreso chiaramente. Previsto anche un percorso storico e socio-antropologico del ruolo nella mela nella comunità e nella sua organizzazione collettiva. Da un piccolo frutto si può anche arrivare ad una riflessione sulla socialità nel lavoro in comune e la ritualità che i tempi della mela garantiscono mantenendo un cardine fondamentale della vita comunitaria di tante zone. Rurali o meno. La nostra vita, insomma, è più legata a questo simbolo di quanto non siamo disposti a credere.

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