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sabato 23 novembre 2024 | ore 22:00

Carburanti sempre più 'alle stelle'

Federconsumatori: aumenti intollerabili e ingiustificati. Una crescita significativa dei prezzi che sta incidendo, e non poco, sui cittadini e sulle famiglie italiane. Servono interventi concreti e decisi.
Cronaca attualità - Continua a crescere il carburante (Foto internet)

Periodo nero per i consumatori. Stamattina un’altra raffica di aumenti sui prezzi raccomandati dei carburanti. Si muovono ENI (+0.5 centesimi sulla verde e +1 sul diesel), IP (+1 centesimo su entrambi i carburanti), Q8 (+1 centesimo sulla verde e +1,5 sul diesel), Shell (+1,5 sulla verde e +2 sul diesel). Questi sono solo alcuni degli esempi di compagnie petrolifere che hanno applicato ulteriori rincari oltre a quelli già realizzati da oltre un anno (rispetto a febbraio 2010 i prezzi della benzina sono cresciuti mediamente del 11,8% ndr). Ci attende, quindi, un periodo nero, dove i prezzi dei carburanti raggiungeranno cifre record, che toccheranno persino 1,58 euro al litro al Sud (senza contare i prezzi al ‘servito’ che superano in molte aree italiane anche 1,6 euro al litro ndr). Ad influire su questa tendenza, le cui conseguenze negative si riflettono sul consumatore, viene naturale pensare alla crisi libica. Ovviamente tutto ciò può essere un pretesto utilizzato dalle compagnie per speculare sulla modifica dei prezzi. Ad esserne convinti sono i rappresentanti di Federconsumatori e Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi): "Siamo francamente sconcertati. I prezzi dei carburanti hanno superato 1,55 - 1,56 euro al litro (con punte che superano anche 1,58 euro al litro). Nemmeno quando il petrolio si trovava a 147 dollari al barile la benzina ha mai raggiunto prezzi simili! Oggi il petrolio si trova a circa 97 dollari al barile, ma, anche considerando la rivalutazione del dollaro sull'euro, non ci si avvicina neanche lontanamente ai livelli registrati nel 2008". Si tratta di aumenti ingiustificati, che sanno di speculazione che avviene all’interno della filiera petrolifera. Il tutto a danno dei consumatori. Una domanda che viene naturale porsi è se nel Governo questo è un problema che viene sollevato, oppure se viene percepito che tale rialzo smisurato produce ulteriori difficoltà in molte famiglie italiane già segnate dagli effetti non ancora conclusi della crisi economica. "Siamo di fronte ad aumenti intollerabili che pesano sulle tasche dei cittadini per oltre 198 euro annui", si legge nelle dichiarazioni di Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Le due associazioni chiedono di intervenire dando applicazione all'accisa mobile e avviando la riforma del settore seguendo le linee del protocollo con la filiera petrolifera, dunque attraverso l'operatività della Commissione sulla doppia velocità dei prezzi, la razionalizzazione della rete, l'apertura della vendita alla grande distribuzione e il blocco settimanale degli aumenti. "Dal Ministro Romani - aggiungono le due associazioni - vorremmo sapere che fine ha fatto questo protocollo. I cittadini sono molto curiosi di conoscere perché stanno continuando a pagare per i propri rifornimenti ben oltre il dovuto, con una differenza di oltre 5/6 centesimi rispetto al costo industriale registrato nel resto d'Europa".

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