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Restauro della chiesetta

Tanto atteso, finalmente attuato. Il restauro della chiesetta di Sant'Apollinare con gli interventi che lo hanno caratterizzato saranno presentati in una serata in programma mercoledì 20 luglio alle 21.
Cornaredo - La chiesetta di Sant'Apollinare

Tanto atteso, finalmente attuato. Il restauro della chiesetta di Sant'Apollinare con gli interventi che lo hanno caratterizzato saranno presentati in una serata in programma mercoledì 20 luglio alle 21. A curarli è stata la restauratrice Gabriella Mantovani. I lavori si sono concentrati sulla parete sud e rappresentano, spiega la parrocchia, "La realizzazione di un progetto nato alla fine degli anni Novanta quando, su commissione del Ministero dei beni culturali e tramite l'interessamento della sezione locale di Italia Noastra, fu affidato alla restauratrice Gabriella Mantovani uno studio per verificare la presenza di decorazioni murali nascoste sotto strati di tinte e intonaci soprammessi". C'erano in particolare parti delle figure di tre santi in evidenza ovvero Sant'Antonio Abate, San Giovanni Battista e Santa Caterina d'Alessandria. E, in aggiunta a questi, "L'estensione delle indagini ha portato alla luce altri dettagli - spiega sempre la parrocchia in una nota - che lasciavano ipotizzare la presenza di una rappresentazione tre-quattrocentesca più ampia e meritevole di essere esplorata". Nuovi tesori, quindi, della chiesetta chiedevano di essere portati alla luce. La Parrocchia ha reperito le risorse e, con il contributo della Regione, ha cominciato rimuovendo i cosiddetti "scialbi". Sotto di essi scintillavano parti di affresco "ben conservate" che hanno consentito di risalire "all'assetto primitivo della chiesa e delle decorazioni ad affresco". Ne è emerso un trittico che, aggiunge la parrocchia, "rappresenta un importante tassello per la storia pittorica locale che ha Soprintendenza milanese sta studiando per trovare legami con gli artisti attivi presso la corte del Ducato di Milano". Il restauro ha permesso anche di identificare le tecniche costruttive che caratterizzarono il primevo assetto della parrocchia: "Dopo la demolizione degli intonaci di rifacimento - si legge ancora nel resoconto della parrocchia - è emersa la muratura della parete realizzata con una tecnica sicuramente risalente al Medioevo, caratterizzata dall'assenza di un modulo definito e dall'utilizzo di materiali di recupero quali ciottoli, frammenti di tegole romane e laterizi di varia pezzatura". Vi sono anche due monofore date per risalenti al periodo precedente gli affreschi. E anche le finestrelle "presentano alcune peculiarità interessanti con le fughe bianche ben stilate dei mattoni che fanno capire che in origine dovessero essere volutamente a vista". La presenza di una rigatura diagonale dà conto di un'epoca carolingia-ottoniana situabile tra decimo e undicesimo secolo. Insomma, un patrimonio di bellezza pronto per riconcedersi all'abbraccio dei cornaredesi.

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