Milano / Malpensa
Presenza della medicina di base
Tutti d'accordo: la medicina di base sul territorio e gli infermieri devono essere presenti in misura adeguata per fare fronte alle esigenze dei potenziali pazienti. Lega e Gruppo Indipendente Nervianese lo hanno messo nero su bianco in una mozione presentata l'altra sera in consiglio comunale che ha incassato il voto unanime dell'assise. Il corposo documento si sofferma su più aspetti, dal rischio di lasciare molti utenti privi del medico di base a livello nazionale con 14.908 di essi che, nei prossimi cinque anni, cesseranno la professione alla necessità di coinvolgere nel servizio i tirocinanti che, sia pur non ancora in possesso di un titolo di studio, potrebbero ben giovare alla causa. Con un ritornello che ora suona davvero lugubre: i posti attualmente messi a disposizione, a livello regionale come nazionale, non sono sufficienti a coprire il fabbisogno e la forbice tra medici disponibili e utenti rischia di allargarsi a tutto svantaggio di questi ultimi. "Questi problemi sono stati lasciati troppo spesso in disparte - ha spiegato Francesca Carugo, una delle firmatarie del documento - ed è davvero grave perchè la medicina di base è una delle figure chiave di un territorio, la salute è fondamentale e i troppi tagli di questi ultimi anni a livello nazionale hanno fortemente penalizzato il servizio". Tutto in moto rettilineo? Quasi. Per Sergio Parini, ex sindaco ed esponente della lista di opposizione 'Scossa civica-La comunità', pur essendo valido nel suo spirito complessivo, il documento presenta due mancanze; la prima è, dice, che "Non si può limitare il discorso alla medicina di base ma bisogna estenderlo, per esempio, anche agli infermieri che svolgono un ruolo fondamentale nelle strutture sanitarie, e su questo il problema non è di bandi, tirocinanti o borse di studio ma proprio di mancanza di organizzazione territoriale". Il secondo nervo scoperto, a suo modo di vedere, è che il documento appare troppo sbilanciato politicamente verso una sola parte laddove si attribuiscono le colpe di questa situazione alle politiche sanitarie messe in campo in questi anni dal centrosinistra. Un elemento che, a suo dire, finisce per dare al documento una connotazione politica specifica laddove sono in gioco questioni riguardanti tutti. Che il problema della carenza della medicina territoriale si faccia sentire anche a Nerviano lo ha ricordato anche lo stesso primo cittadino Massimo Cozzi: "L'esperienza del Covid-19 - ha detto - ha dimostrato che manca la medicina territoriale, parlo di consultori, guardia medica, a Nerviano hanno abbandonato in questi ultimi anni 17 unità tra medici di base e pediatri, si sono perse in seguito altre tre professionalità, due per pensionamento e una per problemi di salute, che hanno indotto circa tremila utenti a reperire un altro medico di base, occorre davvero far fronte al problema con assoluta serietà". E giunta e consiglio, attraverso la mozione, sono stati impegnati a sensibilizzare sul tema sia il Governo nazionale sia la Regione.
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