Milano / Malpensa
Jeans in moto
- 21/06/2021 - 17:16
- Motori
Il jeans da oltre un secolo è il tessuto più usato per i pantaloni da tempo libero e i jeans sono indubbiamente il capo che non manca in nessun guardaroba. Anche i motociclisti amano il jeans, da sempre, per la sua praticità, confort e leggerezza, eppure il tessuto Denim ha di fatto una davvero irrisoria tenuta allo strappo e soprattutto all’abrasione. Altrettanto vero che solo il 25 % di chi va in moto (Studio realizzato da PMJ, azienda che da oltre dieci anni produce jeans specifici per motociclisti) usa pantaloni “Sicuri”. Tra l’altro le gambe sono sicuramente tra le parti del corpo interessate nel malaugurato caso di caduta. Un rischio di abrasione, o lacerazione o rottura che si può evitare, o almeno ridurre con l’uso di appositi pantaloni in Jeans progettati e omologati per l’uso motociclistico. Sono molte le proposte sul mercato di innumerevoli aziende che coprono ormai una ampia gamma sia per scelta sia per prezzo, quindi basta cercare la giusta soluzione personale per un piacere di guidare anche più sicuro. Per sopperire alle scarse qualità meccaniche del tessuto denim, questo normalmente viene accoppiato, nelle zone più soggette al contatto con il terreno in caso di caduta e/o scivolata, con inserti in tessuti resistenti, spesso di tipo balistico, con filati di tipo aramidico come il Kevlar o Twaron. Tessuti che si sono evoluti in maniera esponenziale nei loro accoppiamenti diventando sempre più morbidi, elastici, confortevoli e anche esteticamente gradevoli fino a confondersi spesso con i normali capi moda, permettendo di mantenere il look casual, il confort e la traspirabilità, tipici dei jeans, con però una resistenza al taglio e all’abrasione infinitamente aumentata. Lo svantaggio è che nelle suddette zone il tessuto è doppio e quindi si riduce la leggerezza tipica del jeans, ma a qualcosa bisogna pur rinunciare. Un passo avanti l’ha fatto PMJ introducendo nella collezione 2020 il TWARON Single Layer; un tessuto unico, il filato in fibra Twaron balistica è tessuta insieme al jeans rimanendo un unico strato a tutto favore della vestibilità e morbidezza del tessuto sulla pelle. In sostanza invece di avere lo strato di materiale balistico accoppiato al tessuto jeans lo stesso fa parte della trama del tessuto. Un jeans in pratica anche più leggero e soprattutto più fresco cosa apprezzabile proprio nei mesi dove la moto si usa ovviamente di più. Certo la protezione a taglio e abrasione quindi è stata aumentata, ma quando si cade in moto serve anche che il colpo venga attutito e/o distribuito in una zona più ampia. Ecco che i jeans per Motociclisti sono dotati di protezioni posizionate alle ginocchia, regolabili per adattarsi alle diverse altezze, removibili per i lavaggi o per l’eventuale uso non in moto. Spesso i questi pantaloni sono dotati, e comunque predisposti per accoglierle, di protezioni anche ai fianchi da alloggiare in apposite tasche all’interno dei jeans, anch’esse removibili per gli stessi suddetti motivi. Queste protezioni, alle ginocchia e ai fianchi, quasi sempre sono celate alla vista scomparendo nell’estetica dei pantaloni facendoli spesso confondere con dei normali jeans da passeggio. La combinazione di tessuti aramidici e protezioni omologate permette di raggiungere la certificazione come Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.), dove il livello massimo è per ora rappresentato dalla normativa EN17092-2 (AAA). Per informazione è giusto segnalare che mentre le aziende produttrici possono vendere e consegnare ai negozianti solo abbigliamento omologato EN17092, il negoziante che ha ancora in casa stock non “omologato” come D.P.I. può comunque "smartirlo" regolarmente fino al 2023. Fate attenzione alla reale omologazione, giusto per sapere cosa di fatto state comprando. Non ci sono più scuse per non guidare protetti. (Foto di Roberto Serati)
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