Milano / Malpensa
L'inizio del mio Natale...
- 07/12/2020 - 10:34
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Da qualche anno ormai vedo che i preparativi di Natale cominciano sempre prima, ma io no, non mi lascio influenzare da questa moda moderna, io voglio rimanere ferma sulle mie tradizioni. I miei nipoti scherzano per questa mia “fissa”, ogni anno vogliono che cominci ad abbellire casa già a novembre ma io non transigo e mi lascio trasportare dai ricordi... perchè quando ero bambina tutto cominciava nel giorno dell’Immacolata. Aspettavamo con gioia l’8 dicembre, non solo perchè era festa e si poteva godere di un giorno di riposo, ma soprattutto perchè in quel giorno si dovevano fare gli addobbi di Natale. Beh, oggi li chiamo “addobbi”, in realtà allora era il semplice presepe!
Dopo la Messa era emozionante andare alla ricerca nella soffitta di quella semplice scatola di scarpe impolverata che nascondeva al suo interno il nostro presepe. Semplicissimo: una povera capannina in legno fatta da mio papà, la natività e qualche pastore con le sue pecorelle.
Con quella scatola in mano, attentissimi a non rovesciarla, io e i miei fratelli ci recavamo vicino al camino, e pian piano posizionavamo le statuine su di una mensola in marmo accanto ad esso, che per l’occasione diventava l’angolo di Natale. Con le mani tremanti trovavamo un posto per ogni statuina, ma ogni anno, accidentalmente, ”ferivamo” qualche personaggio... così, di anno in anno, potevano mancare dita, gambe o braccia ai poveri personaggi. L’unica che non veniva posizionata e che miracolosamente è rimasta sempre intatta, era quella di Gesù Bambino, quello lo custodivamo gelosamente ancora nella scatola avvolto in un giornale fino alla mezzanotte di Natale, quando, a turno, io o i miei fratelli lo mettavamo nella sua povera culla.
Nient’altro, non si usava né albero di Natale, né lucine, né ghirlande... tutta l’atmosfera del Natale era racchiusa in un angolino della casa illuminato dal solo focolare del camino. Tutto cominciava in quel giorno: l’8 dicembre segnava per noi l’inizio delle emozioni Natalizie, semplici emozioni date solo dal calore umano dei familiari, non sapevamo cos’era lo stress per la corsa ai regali, semplicemente non ce n’erano. La sola nostra impazienza era poter vivere quel giorno in famiglia e pranzare tutti insieme con pietanze abbondanti. Ancora oggi, nonostante le corse per i preparativi e per il Natale siano notevolmente cambiate, l’unica mia impazienza è viverlo semplicemente accanto ai miei figli e ai nipoti in armonia.
Nonna Maria
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