Milano / Malpensa
"Piacere, Cristiano... Rolando!"
- 21/11/2020 - 17:09
- Televisione
E ora, lasciate la mascherina sul tavolo e mettetevi comodi: Rolando scende in campo e lo spettacolo sta per iniziare.
“Nessuno nasce infame”, è l’irriverente sottotitolo che accompagna Cristiano Rolando nella sua rocambolesca vita fuori dal carcere. Diretto e interpretato dal trentaquattrenne Alessio Micieli, puro sangue siculo, “il film riprende le fila del buon vecchio Rolando Di Caprio, la saga con cui ebbe inizio tutto”, introduce il regista dall’altro capo del telefono, “il personaggio, ha già una sua storia: la malavita e i furti lo etichettano, malgrado cercasse di reinserirsi in una società avvezza dalle sue marachelle”, spiega Micieli. Di fondo, vi è una disarmante e cruda verità, raccontata nella culla dei fatti, nel ragusano, luogo in cui Rolando incappa in un giro illecito, a seguito di svariati tentativi falliti di reinserimento al lavoro. “I personaggi da me raccontati, ho avuto il piacere di incontrarli nel dietro le quinte”, racconta Alessio, nelle vesti di Rolando, lui, youtuber di fatto, consacrato tale da migliaia di “click”. Le sue, fin dai tempi non sospetti, salpavano in rete come le parodie più divertenti, tratte da colossi come “Titanic”, da cui si salva il nome del Jack più avvenente al mondo. Alessio, dopo esser stato la “punta dell’iceberg”, dietro una cinepresa, che l’ha portato a studiare per diverso tempo a Roma, ha scelto di mettersi al timone, sfoggiando il biglietto più lussuoso che si possa avere: l’esperienza. Senza mai peccare di egocentrismo, Micieli, lascia la “vita da zingaro”, come spesso riporta in conversazione, “per dedicarmi totalmente alla mia passione più grande: il cinema”. Ed ecco che la Sicilia, apre le porte al ragazzino talentuoso a cui piaceva far ridere le persone, dar vita a personaggi in chiave ironica, evitando però di trascendere in lessici meno consoni alla platea più giovane. “Io, ormai alla mia età”, scherza Micieli, “mi rivolgo ad un pubblico misto, da cui ricevo uno scambio equo di consensi e applausi che accolgo in primis dalla mia terra, che ha sin da subito ha abbracciato le mie idee”. Se così possiamo definirli sono “i vicini di casa che tutti vorrebbero”, pronti a contribuire al prodotto sfornato da Alessio, tra attori e comparse. In cima alla lista, troviamo Lucio, il padre effettivo del regista, fan di Nino Frassica, nella tenuta di Maresciallo Palombo: “gli viene naturale recitare”, afferma suo figlio, “non era la prima volta sul set e, visto che si trova a suo agio, ci troviamo bene a lavorare insieme”. Difatti nel film, il Maresciallo è una di quelle figure strappa lacrime (di risate), che sembra non aver studiato il copione, ma al contrario di averlo già scritturato nel suo modus operandi. Riflettore puntato anche su tematiche più complesse, come lo sfruttamento sessuale, a cui fa riferimento una ragazza dell’est, Angelìca, per qualche tempo fidanzata di Rolando, il quale imperterrito, inciampa nei tranelli criminali da cui si era ripulito prima dietro le sbarre. La tratta dei clandestini, è un'altra questione cara a Micieli: “grazie a conoscenti, sono riuscito a mettermi in contatto con uno dei centri di accoglienza locali e così, alcuni migranti sbarcati nell’isola della Trinacria, hanno preso parte al mio film”, dice fiero, “noi siamo il popolo ospitale per antonomasia, giacché i nostri nonni furono i primi a cercare nido all’estero”, dove ci si riconduce, inevitabilmente, al suo nome e film negli Stati Uniti d’America. Che esperienza fu? “Due anni fa, in occasione della presentazione di CR, presi parte ad una presentazione nazionale e (ri)pensandoci, ho ancora i brividi”, riporta l’attore, “ma quel che più ho inciso nel cuore, è il calore dei nostri connazionali, il loro stupore letto negli occhi, li faceva sentire di nuovo a casa”. Ed è un po’ la soddisfazione principe che ha fatto volare da New York a Ragusa, Alessio Miceli, pronto a ritenersi “fortunato nell’intraprendenza cinematografica, apprezzata oltreoceano”. Alla domanda, “come ti vedi tra dieci anni e con chi vorresti dividere il set”, Alessio prende parola con… “Beh, bella domanda! Il mio lavoro è il video maker, quindi la passione per il cinema, affianca molto bene la prima attività. Mi piacerebbe moltissimo lavorare con il grande John Turturro, la mia aspirazione massima”, confessa Micieli, già all’opera con la prossima sceneggiatura da scrivere al computer, far studiare agli “addetti ai lavori” e successivamente, presentare sotto una casa cinematografica più importante, pronto a spedirlo ancora dall’altra parte del mondo. Tanti auguri!
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