Milano / Malpensa
Che (capo) Giro...
- 25/10/2020 - 17:12
- Il terzo tempo
- Sport
Poteva essere un Giro d'Italia come tutti gli altri? Certo che no! E, alla fine, infatti non lo è stato. Innanzitutto per il periodo (l'emergenza Covid-19 che ha costretto gli organizzatori a spostare la manifestazione dalla primavera in autunno) e, poi, anche e, in modo particolare, per la gara vera e propria, decisa praticamente sul filo di lana. Ha vinto Tao Geoghegan Hart e lo ha fatto, appunto, nell'ultima tappa, sul traguardo finale di Milano. Il successo del cuore, della grinta e della determinazione; la cronometro 'perfetta', come qualcuno l'ha ribattezzata: da una parte il giovane corridore britannico dell'Ineos Grenadiers, dall'altra l'australiano Jai Hindley (del Team Sunweb, che si presentava al via a Cernusco sul Naviglio con la maglia rosa addosso); pochi, pochissimi i secondi di distacco; tutto, dunque, da conquistarsi nel capoluogo lombardo e, alla fine, è qui che Geoghegan Hart ha messo in scena un capolavoro di bravura e intelligenza. E' partito alla grande, ha accelerato per cercare di guadagnare più margine possibile dall'avversario, ha rallentato quando era il momento di non prendere troppi rischi per non buttare al vento quanto raggiunto e, alla fine, eccolo in trionfo, regalandosi e regalando ai tanti tifosi e appassionati una pagina di storia del ciclismo che verrà ricordata per sempre. Un testa a testa da 'numeri uno', insomma, per una 'corsa rosa' davvero da... (capo) Giro.
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