Milano / Malpensa
La crisi di 'Alitalia': rischio di fallimento
- 18/09/2008 - 21:29
- Attualità
Se non volessimo essere troppo cinici diremmo che anche l’atterraggio di emergenza non ha funzionato. La compagnia aerea italiana ‘Alitalia’ è ormai a un passo dal fallimento. Che il destino della compagnia di bandiera fosse in serio dubbio è ormai acclarato da diverso tempo. Sono mesi che, prima il Governo Prodi ed ora il Governo Berlusconi, cercano di proporre soluzioni per arginare le costanti perdite della compagnia. Una situazione decisamente drammatica che è andata ad inserirsi sul dibattito relativo alla crescita e al potenziamento di Malpensa e degli altri aeroporti. Scaduto alle 15 e 50 di giovedì l’ultimo ultimatum lanciato ai sindacati, la CAI (Compagnia aerea italiana) ha deciso di rinunciare all’unanimità al piano di salvataggio. La decisione è arrivata dopo la proposta ai soci avanzata in assemblea dal presidente Roberto Colaninno. Rifiutata anche la controproposta inviata poco prima da Cgil e sindacati autonomi. A spiegare alle agenzie di stampa il punto della questione è stato il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi che ha dichiarato: “si apre la strada verso il fallimento”. “Il ritiro dell’offerta per la Nuova Alitalia - spiega - è la logica conseguenza dell’assurda posizione ostruzionistica assunta dalla Cgil in alleanza con le sigle autonome di piloti e assistenti”. Ma nonostante ciò il ritiro di Cai è stato accolto positivamente tra i dipendenti Alitalia che si erano riuniti in assemblea all’aeroporto di Fiumicino. Non appena si è diffusa la notizia tra i circa mille dipendenti, sono scattati gli applausi. Alcuni piccoli spiragli sono stati lanciati dal Lufthansa e Air-France per riprendere le trattative. Ciò che però appare assolutamente grottesco è come un Paese come l’Italia rischi di non aver più una propria compagnia aerea di bandiera. Un’ipotesi ora molto concreta e che oltre al problema degli oltre 20.000 dipendenti, continua a mostrare al mondo l’immagine di un’Italia in forte crisi.
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