Milano / Malpensa
Oltre 30.000 mascherine brevettate
Alzi la mano chi, in tempo di quarantena, non si è dilettato a creare mascherine fai-da-te, molto spesso con risultati di dubbia utilità, tra quadratini di carta forno e t-shirt ripiegate. C’è, poi, chi si è ingegnato, ha avuto un’idea originale e utile, tanto da essere brevettata e donata a 30 mila persone: è il caso di Gianni Cerri, magentino, titolare dell’azienda a conduzione familiare Tecnocart di Cerano, nella vicina provincia di Novara. “Senza assolutamente stravolgere o riconvertire la mia azienda alla produzione di mascherine, ho solo pensato di mettere al servizio della comunità i miei macchinari aziendali e un’idea, perché l’utente finale potesse usufruire di una mascherina in più, ma realizzata con tutti i crismi. La nostra mascherina ad uso civile è stata realizzata in collaborazione con un ingegnere biomedico che ha certificato la nostra idea. La mia famiglia è di Magenta e da 25 anni faccio opera sociale verso i bambini di Magenta come presidente dell’Associazione Calcio. Con questa iniziativa, ho voluto allargare questa opera sociale a tutta la cittadinanza, donando 25 mila mascherine per adulti e 5 mila per bambini all’Amministrazione comunale. Sono grato di aver messo la famiglia al servizio della comunità”. L’idea è nata nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19, durante la quale l’azienda cartotecnica del novarese, che si occupa della lavorazione del cartone per il confezionamento alimentare e per l’editoria, è rimasta in attività. Il prodotto realizzato dalla Tecnocart è una struttura di cartoncino adatto al contatto con il viso, all’interno della quale va inserito un talloncino in tessuto filtrante. La mascherina è adatta all’uso civile e industriale, ma la distanza di sicurezza va comunque mantenuta. Neanche a dirlo, tutti i dipendenti della Tecnocart la utilizzano anche sul posto di lavoro. Molteplici sono i punti di forza di questo progetto, che è stato ribattezzato ‘Aria nuova’: il cartoncino è uno dei materiali sui quali il virus sembra permanere per minor tempo ed è riutilizzabile dopo essere stato sanificato con un batuffolo di cotone imbevuto di soluzione alcolica; il TNT del filtro interno, invece, è caratterizzato dalla tecnologia SMS, lo stesso delle mascherine chirurgiche. Per quanto riguarda la produzione, il ridotto quantitativo di TNT necessario rende queste mascherine più agevoli e veloci da produrre, nonché più economiche: “I nostri macchinari possono far fronte a una richiesta di mascherine ingente, la capacità produttiva è di 100 mila mascherine al giorno dal punto di vista cartotecnico, con il confezionamento del kit completo arriviamo a 40-50 mila pezzi al giorno”. Un’idea davvero valida in questo momento di grande difficoltà nel reperimento di mascherine.
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