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Homemade di Luca Guerrieri

"Homemade" arriva un anno circa dopo “It Never Ends”, il primo album di un artista che è in console dal lontano 1995 e conta dieci tracce.
Musica - Homemade di Luca Guerrieri

"Homemade" è il nuovo album di Luca Guerrieri, dj producer toscano conosciuto in tutto il mondo per successi come “Tears” e “Harmony”, battezzata da Pete Tong nel suo programma su BBC Radio 1. Il disco è disponibile, in streaming e in download, solo su Bandcamp - https://lucaguerrieridj.bandcamp.com.

"Homemade" arriva un anno circa dopo “It Never Ends”, il primo album di un artista che è in console dal lontano 1995 e conta dieci tracce. A causa della pandemia di Covid 19, l'album è stato prodotto interamente in casa, tra marzo e la prima metà di aprile 2020. Luca Guerrieri ha potuto utilizzare soltanto un laptop, un paio di cuffie e una piccola tastiera da due ottava (24 tasti appena), i "ferri del mestiere" che ogni dj producer porta sempre con sé.

In realtà la parte produttiva e compositiva non è stata poi così diversa dal solito, visto che da sempre i dischi di Guerrieri nascono su un pc portatile. "In questo questo caso però tutto il lavoro è stato portato a termine usando solo il mio Apple Mac Book Pro, con Logic Audio, una tastiera Akai e un paio di cuffie Ollo", spiega Luca Guerrieri, i cui dischi sono conosciuti in tutto il mondo anche per la cura maniacale del suono. "Ho dovuto rinunciare a certe sfumature, ma sono totalmente soddisfatto dell'impatto di un progetto nato e portato a termine in casa. Chi vive di musica non deve fermarsi. Continuare a suonare è possibile, anche se è ancora più difficile".

A livello musicale "Homemade" è perfetto per muoversi a tempo, per un aperitivo, non solo per ballare. "Quando ti devi fermare e non sai cosa hai davanti forse non è sbagliato guardarsi indietro, almeno da un punto di vista musicale", spiega Luca Guerrieri. "«Homemade» è un ritorno alle origini della musica da ballare, alla filtered house, al funky e quindi pure alla disco".

Le diverse tracce "Homemade" hanno ritmi diversi: alcune, ad esempio, "Funk in Loop" che apre il disco e "Believe" che lo chiude, sembrano fatte apposta per i dancefloor degli house club internazionali e le catwalk di una immaginaria sfilata di moda. Altre come "Pulp" e "Never Looking Back" sono decisamente downbeat e non mancano brani come "Waste Your Life", in cui la parte vocale ha un'importanza decisiva, anche se è pur sempre un pezzo tutto da ballare e non certo la classica canzone.

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