Milano / Malpensa
Hotel Diamante... per medici e infermieri
Di questi tempi, ci sono persone che sembrano non dormire mai. Non hanno tempo per dormire, perché sono impegnati a combattere un nemico invisibile, un virus sconosciuto, un male potenzialmente letale. Ma di dormire hanno bisogno, eccome! E a Corbetta c’è qualcuno che, questi medici, infermieri e personale sanitario, li fa riposare in un hotel 4 stelle. Si tratta di Gestac, società che gestisce l’Hotel Diamante di Corbetta, il Nuovo Albergo Italia di Abbiategrasso e il Klimahotel di Milano Fiera. Che ha messo le 44 camere della struttura corbettese al servizio dell’Asst Ovest Milano. “Sto parlando proprio da qui, dall’hotel - ci racconta Massimo Macchi, magentino, socio della Gestac. - Tutto è nato da una chiacchierata con il responsabile comunicazione dell’Asst che ci ha chiesto se, tramite la Fondazione degli Ospedali di Abbiategrasso, Cuggiono, Legnano e Magenta potevamo ospitare il personale che non se la sente di tornare a casa, magari perché vive con genitori anziani, o bambini, o perché abita non vicinissimo... Con i turni molto lunghi di questo periodo, avevano necessità di riposare. E il nostro hotel si trova a soli 500 metri dall’Ospedale Fornaroli di Magenta”. L’accordo ha preso vita lo scorso 25 marzo e andrà avanti a tempo indeterminato, fino a quando durerà l’emergenza Coronavirus. La Fondazione degli Ospedali riconosce alla struttura alberghiera un gettone per ogni dipendente ospitato, per un co-finanziamento con la stessa Gestac, che è scesa in prima linea comprendo tutti i rimanenti costi. Al momento, le camere occupate sono una decina, ma l’intera struttura è a disposizione del personale medico dell’Asst, compreso il servizio ristorazione. “Non abbiamo idea di quanti ospiti arrivino e quando, accogliamo tutto il personale senza prenotazione, per un solo giorno o per periodi di tempo più lunghi. La reception è aperta 24 ore su 24, mentre cuoco e cameriere sono a disposizione per preparare pasti a richiesta, oltre alla colazione allungata e rinforzata della mattina”. Naturalmente, prima della riapertura al servizio della lotta al Covid-19, si è intervenuto per garantire la protezione del personale della struttura alberghiera impiegato nel corso dell’emergenza: barriere in plexiglass per rinforzare l’area reception; sono state, inoltre, installate tre colonnine per la disinfezione delle mani a disposizione degli ospiti e dei dipendenti dell’hotel; questi ultimi sono stati anche dotati di guanti monouso e mascherine FFP2. Le lenzuola e la biancheria vengono cambiate tutti i giorni e sono stati allungati i tempi di rifacimento camere, con utilizzo di prodotti per la pulizia a base alcolica e l’impiego di tre macchine per la sanificazione delle camere, convogliate tutte a Corbetta anche dagli hotel attualmente non in uso. “Abbiamo chiesto a tutti i membri del nostro staff se fossero disponibili o meno ad abbracciare questa iniziativa, preferendo poi far lavorare le persone che vivono sole, che non vivono con persone anziane, che magari sono senza figli e hanno un coniuge che come loro lavora. E poi ci misuriamo tutti la temperatura corporea tutti i giorni: dovremmo farlo tutti”. Una piccola attenzione nei confronti del personale sanitario, ma che può fare davvero la differenza nel permettere a tutti loro di affrontare le ore di lavoro nelle migliori condizioni: “Quelli che arrivano da noi, sono talmente stanchi che fanno fatica anche a parlare, devastati da turni di lavoro pesanti e giornate senza riposo. Non hanno molta voglia di fare conversazione. Ho incrociato personalmente un ospite stamattina, ci siamo salutati, ma doveva scappare in ospedale, non ha nemmeno fatto colazione. Se tutti gli italiani facessero ognuno il proprio lavoro nella maniera in cui queste persone stanno facendo il loro in questo momento... avremmo sicuramente molti meno problemi”.
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