Milano / Malpensa
"Caro Babbo Natale..."
Caro Babbo Natale...”, inizia così, secondo la tradizione, nella scrittura incerta della lista dei desideri, la magia del Natale. Nell’attesa semplice dei più piccoli, che con la fantasia credono in quell’omone vestito di rosso, dalla barba bianca, che in una sola notte, con la sua slitta trainata dalle renne tra le stelle, è in grado di portare a tutti i bambini del mondo i doni tanto desiderati. Incontrare il “vero” Babbo Natale è uno dei sogni più grandi per qualsiasi bambino... ascoltare la sua storia permette di riscoprire quell’autenticità e quell’innocenza che, crescendo, per diverse ragioni, l’adulto tende a dimenticare. Nato a Monza 74 anni fa, ma da 73 anni e mezzo a Milano, Sandro Brivio è il Babbo Natale ufficiale di Milano. Spesso lo si trova, a sorpresa, proprio nel ‘salotto’ di Milano, in Galleria, presso uno dei ristoranti più storici e prestigiosi, Biffi: disponibile al saluto, al sorriso, a uno scatto ricordo, al dono di una caramella, per poi vedere i bambini “saltellare via contenti”. Quando non è impegnato nelle sue tante occupazioni... che, da novembre, prevedono eventi, feste, incontri, per portare gioia ed emozioni a tanti bambini.
Raccontaci la tua storia, come sei diventato uno dei simboli del Natale più famosi al mondo? “Ho incominciato nel 2004, comprando un primo vestito di Babbo Natale, per portare gioia al mio nipotino (nato nel 2003) e ai bambini di una scuola materna (dove mia figlia insegna) - ci racconta - Da lì è iniziato tutto. Sono stato invitato in tante altre scuole e sono cominciati sempre più gli impegni, in particolare nel mese di dicembre!”.
Per la somiglianza fisica impressionante (con i capelli bianchi e la barba vera!), all’immagine di Babbo Natale, chissà quante volte l’hanno fermata... “Numerose (e viene richiesto anche per pubblicità, come ad esempio Esselunga, Ferrero o Mulino Bianco, a breve potremo riconoscerlo in Tv per lo spot dei Pan di Stelle, ndr), mi è capitato anche, lo scorso 5 gennaio, di scattare una fotografia a Rovaniemi in Lapponia, con il Babbo Natale che era là: una bambina, all’uscita, mi ha ringraziato e mi ha divertito dicendomi che lui non era il vero Babbo Natale, perché quello ero io!”
Natale è anche solidarietà... “Vero, da un po’ di anni mi presento all’Ospedale Sacco quando organizzano una raccolta fondi per i donatori di sangue. Il 18 novembre si è tenuto uno spettacolo a cui ero presente e ci siamo accordati con una dottoressa del Buzzi per una visita nei reparti di pediatria, il giorno 9 di dicembre. È commovente poter donare un momento speciale a bambini che stanno soffrendo e affrontando grandi battaglie...” “Il mio sogno è quello di portare un po’ di serenità e felicità, di vedere le famiglie riunite insieme”. Perché è questo che porta Babbo Natale, più che i regali, la gioia di un calore, di una semplicità, che nella vita frenetica e disordinata, ci ricorda cosa conta davvero nella vita, con una fiaba che, di generazione in generazione, continua a vivere e a portare un po’ di magia.
Milano - Intervista a Babbo Natale
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