Milano / Malpensa
Unione Europea verso il voto
L’Unione Europea non è dissimile da una democrazia parlamentare come quella italiana: esiste un Parlamento eletto direttamente dal popolo, che ha il potere legislativo di discutere ed approvare le leggi proposte dall’organo esecutivo (in Italia il Governo, in Europa la Commissione Europea), quest’ultimo formato su incarico, affidato da un Consiglio di capi di stato e primi ministri (esattamente come in Italia il Presidente della Repubblica affida l’incarico di formare un esecutivo). L’affinità formale tra i due sistemi è piuttosto evidente; non altrettanto limpida risulta invece essere l’importanza dell’Europa nella politica italiana: le elezioni europee registrano storicamente affluenze più basse rispetto alle nazionali.
Ciononostante, i sondaggi per la prossima tornata danno in rialzo l’affluenza rispetto alle votazioni del 2014 (che videro l’apice della parabola renziana alla guida del PD con oltre il 40% dei consensi): si prevede, in media, la partecipazione di oltre il 60% degli aventi diritto rispetto al 57% del 2014. Tale aumento può essere letto in relazione al crescente consenso verso l’area sovranista, rappresentata a livello europeo dall’Alleanza Europea per la Libertà: il richiamo verso un’Italia più libera da vincoli europei sarà ampiamente accolto dall’elettorato della destra euro-scettica (alcuni dati parlano di quasi il 40% tra Lega e Fratelli d’Italia), un elettorato che alla precedente tornata europea si divideva tra Forza Italia e PD e che certo non subiva il fascino (miope) di una posizione più defilata dell’Italia nel panorama europeo, allora ancora lontana dall’affermarsi e ad oggi tanto allettante da smuovere anche i più indecisi.
E se a questo fascino si aggiunge una retorica politica semplice e diretta come quella di Salvini (distante sì, ma ugualmente efficace come quella del rampante Renzi del 2014), il risultato delle elezioni pare davvero scontato; risultato che, a detta di molti, potrà avere addirittura importanti ripercussioni sulla politica interna, spostando di molto gli equilibri del governo gialloverde.
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