Milano / Malpensa
'Non solo nuvole'
“Una nuvola non sa perché si muove in una certa direzione e a una certa velocità. Segue un impulso, è lì che deve andare. Ma il cielo conosce le ragioni e gli schemi al di là delle nuvole e anche tu li conoscerai, quando ti librerai abbastanza in alto per vedere l’orizzonte”. Sta forse in questa frase di Richard Bach e del suo celebre gabbiano Jonathan Livingstone tutta l’essenza della mostra della pittrice Giovanna Benzi “Non solo nuvole”, allestita dal 15 Febbraio al 3 Marzo presso Palazzo Clerici di Cuggiono. 40 opere dell’artista, che vive e opera a Cesena, ma che è nata a Milano, in cui esprime il suo messaggio pittorico e poetico appunto solo attraverso nuvole di ogni tipo e forma.
Nuvole che rivestono un significato assolutamente metaforico, al di là dell’indiscutibile valore della tecnica pittorica utilizzata dall’artista. Giovanna Benzi sembra dirci che noi siamo come le nuvole, pronti a trasformarci continuamente, anche in senso fisico, adattando le nostre caratteristiche culturali, morali ed etiche per non essere travolti dalla corrente continua degli eventi, delle progettualità e delle derive. Un modo per seguire le trasformazioni, il che significa essere sempre in sintonia, in sincronia, ma anche in posizione critica e in dissenso con quello che accade, nel reale e nel virtuale.
“L’artista guarda con curiosità ed interesse ai grandi artisti del passato e ai moderni, per raccontarci con un proprio linguaggio la sua oasi di bellezza che è, fondamentalmente, un cammino di ricerca interiore, uno spiraglio di salvezza cercato al di là della contingenza del quotidiano” afferma Ermenegildo Frioni dell’organizzazione artistica Friarte-Roma che ha curato la mostra insieme al prof. Pasquale Lettieri con cui ha collaborato anche il Circolo Culturale “Angeli Scalzi”.
Scrive il prof. Pasquale Lettieri, nel suo testo in catalogo:
Pablo Picasso diceva “Anche una rosa se ben dipinta può essere rivoluzionaria”. E io mi chiedo: “E se fossero nuvole”? Queste le nuvole che sono sotto i nostri occhi, metafora e speculum dell’esistenza umana; esse lambiscono i nostri sensi, con tanta soffice delicatezza, così diversa dalle violenze a cui siamo antropologicamente abituati, che rischiano di passare inavvertite, mentre sconvolgono e continuano a sconvolgere i più consolidati parametri su cui si fondano i nostri paradigmi conoscitivi, quelli che ci permettono di mettere in questione noi stessi e il mondo, l’infinitamente piccolo e invisibile, che si conferma come la fonte più sicura delle informazioni che riguardano noi tutti e l’universo che sta sotto gli atomi, fino ad ipotizzare che in questa direzione potremo scoprire l’origine stessa dell’universo.
Giovanna Benzi è nata a Milano, vive e lavora a Cesena dai primi anni ’90. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha insegnato educazione artistica nelle scuole medie. Ha alle spalle importanti esperienze anche in campo grafico e di Design. Ha lavorato a Milano con gli architetti Alessandro Mendini, Michele De Lucchi, Ettore Sottsass nello studio “Alchimia” e ha all’attivo diverse collaborazioni editoriali. Si è occupata di disegno anatomico e scientifico per le case editrici: Fratelli Fabbri Editori, Edifarm, Corriere della Sera e Domenica del Corriere. Da una quindicina di anni ha ripreso a dipingere acquerelli e oli. Ha realizzato mostre personali e ha partecipato a rassegne collettive in varie città d’Italia. Recentemente, per la realizzazione di proprie mostre, ha collaborato con le Amministrazioni Comunali di Bagno di Romagna (Palazzo del Capitano), di Cervia (Biblioteca Comunale) e dell’AUSL Romagna (Ospedale di Cesena).
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